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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Le rassicurazioni di Marsilio sul raddoppio ferroviario non convincono tutti

Se la consigliera regionale Sara Marcozzi è ottimista: "Sapere che non c'è alcuna rinuncia del governo - dice - conferma la volontà di portare a fondo un'opera strategica che aspettiamo da decenni" per il segretario del Pd abruzzese "la vicenda resta grave"

Le rassicurazioni del presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, alla notizia che il Governo potrebbe deviare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicati al progetto di velocizzazione ferroviaria sulla linea Roma - Pescara ha scatenato a sua volta altre reazioni dal mondo politico abruzzese.

Il progetto di velocizzazione del collegamento ferroviario con la Capitale effettivamente potrebbe essere già fuori dal Pnrr, ma Marsilio ha assicurato che l’opera non sarebbe a rischio dal momento che è prevista la copertura sui fondi nazionali Fsc.

Il segretario del Partito Democratico abruzzese senatore Michele Fina si dice insoddisfatto delle rassicurazioni di Marsilio e chiede: “dov’è il documento, l’atto di programmazione che stabilisce il passaggio dell’opera alla nuova linea di finanziamento? Più tempo trascorre senza, più sarà complicato stabilire lo stanziamento di risorse, visto che occorre rifarlo da zero. L’esperienza, di proporzioni diverse, dell’impianto irriguo del Fucino, sulla cui mancata realizzazione pesa l’inerzia di questo governo regionale, è tristemente preoccupante. In che misura poi eventualmente intervenire con fondi europei toglierà possibilità ad altri progetti a favore della nostra regione, visto che si tratta di risorse destinate in gran parte al Mezzogiorno? Oggi più che mai – afferma Fina - i cittadini hanno bisogno di dettagli e cifre. Per valutare le scelte, per capire in che modo cambiano le prospettive e le opportunità per l’Abruzzo”.

Invece per Sara Marcozzi, consigliere regionale indipendente, “le rassicurazioni del presidente Marsilio in merito al progetto di velocizzazione della ferrovia sono sicuramente una buona notizia. Sapere che non c'è alcuna rinuncia del Governo  - dice - conferma la volontà di portare a fondo un'opera strategica che aspettiamo da decenni. Assurdo e ridicolo, invece, che a indignarsi davanti al pericolo di perdere i fondi siano le stesse forze politiche che da almeno due anni fomentano e strumentalizzano chi è contro il tracciato. Un'azione con cui si è cavalcato volutamente il malumore di pochi territori ma che non ha portato ad alcun tipo di risultato, se non quello di far perdere tempo alla crescita della regione. Facciano pace con sé stessi e decidano se la velocizzazione della Roma-Pescara è strategica per l'Abruzzo o per le loro campagne elettorali. Personalmente preferisco stare dalla parte di chi prova a risolverli i problemi, piuttosto che cavalcarli alla bisogna paralizzando la regione”. 

“La Regione  non stia a guardare e cerchi assolutamente di far reinserire detta tratta ferroviaria tra i progetti infrastrutturali da potenziare” esorta invece l’avvocato Aurelio Cambise. “Occorre fare squadra -commenta ancora - e puntare all'obiettivo principale, che è quello di un treno che da Pescara a Roma impieghi 2 ore. La Regione intanto potrebbe utilizzare i fondi del Masterplan: ricordiamo che nel 2016 sono stati stanziati dall’ex giunta regionale D’Alfonso nel contratto di programma Rfi con il Ministero 1 miliardo e 556 milioni di euro per la velocizzazione della linea ferroviaria. Per ridurre l'inquinamento e per rafforzare la sicurezza viaria bisogna puntare sulla ferrovia. È ora di accorciare le distanze. L'adeguamento della tratta ferroviaria Pescara - Roma è un treno da non perdere”.
 

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