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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Scontro in consiglio sulla mensa scolastica, che riparte lunedì per 40 giorni: volano stracci fra la consigliera Pompilio e l'assessore Giammarino

L'esponente della giunta Ferrara ha risposto a un'interrogazione che la rappresentante di Azione Politica aveva presentato a settembre, accusandola di divulgare notizie false

Scontro sulla mensa scolastica, nella seduta di ieri pomeriggio del consiglio comunale teatino. In aula, in particolare, sono volati stracci fra l'assessore alla Pubblica istruzione Teresa Giammarino e la consigliera di Azione Politica Serena Pompilio.

Proprio quest'ultima, sei mesi fa, aveva presentato un'interrogazione sul servizio di refezione, calendarizzata solo nel consiglio di ieri. Un ritardo che ha fatto scattare un esposto al prefetto. In aula, accusa Pompilio, l'assessore l'avrebbe offesa "puntando il dito senza pudore per celare un'incapacità cronica".

Nel corso del suo intervento, l'assessore Giammarino ha rivendicato il suo impegno per far ripartire la mensa che, ha detto "contiamo possa ripartire lunedì 19", ossia la prossima settimana. Va ricordato, però, che si tratta di una soluzione temporanea: l'affidamento ha una durata di soli 40 giorni, dopodiché alunni e insegnanti delle scuole di Chieti dovranno tornare a portarsi il pasto in classe da casa.

In aula, l'esponente della giunta Ferrara ha contrattaccato a sua volta Pompilio, accusandola di divulgare notizie false in merito proprio al servizio mensa. 

"L'assessore Giammarino - contrattacca Pompilio - si giustifica che ciò non è avvenuto 'per colpa dell’amministrazione'. Di chi sarebbe la colpa? Chi è che non convoca la commissione mensa e si sottrae al confronto? L’assessore si è fregiata di aver lavorato per trovare soluzioni. Peccato, però, che la mensa non sia ancora ripartita. Offende pubblicamente accusando l’interrogante di divulgare 'notizie non veritiere'. Peccato, però, che l’assessore annunciava ripetutamente da settembre a oggi una ripartenza del servizio a date diverse mai avvenuta".

"In sostanza - incalza - si offende e si punta il dito (senza pudore) per celare una incapacità cronica. Alle domande l’assessore non risponde nemmeno dopo sei mesi, forse perché non ancora ha compreso il dettato della sentenza del Consiglio di Stato che illustra non ancora comprendendone il contenuto su quello che imponeva di fare. Non risponde parlando di altro, forse perché non ne ha compreso il contenuto o perché volutamente non vuole rispondere? Quello che lascia sgomenti è l’arroganza nel dare dei bugiardi agli altri e di vantarsi di aver trovato soluzioni che però non sono arrivate nelle tempistiche doverose".

La seduta di ieri è stata anche l'occasione per la surroga che ha ufficializzato l'ingresso in consiglio di Aldo Grifone, in sostituzione di Alberta Giannini, nominata assessore.

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