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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

D'Amico accoglie l'appello dell’Intersindacale sanitaria abruzzese: “Ridare centralità al sistema sanitario"

Il candidato alla presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo: "La sanità abruzzese è in questi anni peggiorata sensibilmente"

Centralità alla sanità, rispetto e ascolto per medici e operatori: Luciano D’Amico, candidato alla presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, con queste parole accoglie l’appello dell’Intersindacale sanitaria abruzzese. "Per noi - dichiara - è fondamentale ridare centralità al sistema sanitario, è un presupposto fondamentale per la sfida che abbiamo davanti, per i nostri progetti e le nostre ambizioni alla base delle quali c’è un’idea di Abruzzo che diventi un modello per quanto riguarda il livello di qualità della vita”.

D’Amico sottolinea: “È chiaro che occorrono investimenti e una migliore gestione, che passa innanzitutto dal miglioramento dei dati degli ultimi anni, che sono sorprendenti, ma in negativo. A dispetto di una narrativa autoreferenziale e stucchevole – perché nessuno meglio dei cittadini, che usufruiscono dei servizi, ne sa riconoscere la falsità - la sanità abruzzese è in questi anni peggiorata sensibilmente. La fase pandemica ha aperto la strada a maggiori investimenti, eppure in Abruzzo si registrano dal 2018 una riduzione delle prestazioni del sedici per cento e una mobilità passiva in aumento. Le liste di attesa hanno prestazioni garantite al 61 per cento ma la soglia raccomandata è del 90. Sono numeri che chiaramente parlano da soli, e l’urgenza è invertirne il segno, prima di stabilire nuovi percorsi di valorizzazione e connessione con la sanità territoriale".

Per il candidato alla presidenza "la strada maestra è quella dell’attenzione e del rispetto delle prerogative e delle esigenze di medici, infermiere, infermieri, operatrici e operatori, che hanno dimostrato ripetutamente altissima professionalità, per rendere concreto e tangibile quel ringraziamento che ci siamo giustamente abituati ad esprimere in momenti drammatici della nostra storia recente. Rispetto e attenzione da cui deve derivare un miglioramento delle condizioni del loro insostituibile lavoro, e la massima disponibilità all’ascolto e al confronto. Anche questi sono evidentemente in questi anni mancati". 

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