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Tartufi: iscritte nel registro regionale le prime sei associazioni

Le sei associazioni tartuficole abruzzesi sono: Associazione Tartufai della Majella, Associazione Micologica Tartufai abruzzesi, Associazione Tartufai della Marsica, Libera Raccolta Tartufi, Associazione Tartufai Aquilani “il Raspino” e Associazione Tartufai Valpescara

Il competente servizio della Direzione Agricoltura, attraverso Determine dirigenziali, ha provveduto a comunicare il nome delle sei associazioni tartuficole abruzzesi che possiedono i requisiti per essere iscritte nell’elenco regionale. Si tratta dell’Associazione Tartufai della Majella, dell’Associazione Micologica Tartufai abruzzesi, il tartufo è di tutti, dell’Associazione Tartufai della Marsica, di Libera Raccolta Tartufi, dell’Associazione Tartufai Aquilani “il Raspino” e dell’Associazione Tartufai Valpescara.

“Queste associazioni – spiega l’Assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo – rispondono ai criteri approvati dall’Esecutivo regionale.  Per la prima volta le Associazioni regionali saranno protagoniste, come parte attiva al fianco della Regione Abruzzo, per la salvaguardia e il miglioramento degli ecosistemi tartufigeni, la gestione delle tartufaie e la valorizzazione di un’eccellenza abruzzese. Con la Legge approvata il 21 dicembre del 2012, infatti, alle Associazioni viene riconosciuto un alto valore sociale, formativo, educativo, di aggregazione, ricoprendo al tempo stesso un importante ruolo grazie alle numerose finalità perseguite. Il testo che contiene le "Norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo", tra i vari elementi innovatori prevede la partecipazione delle associazioni alla realizzazione degli atti di programmazione e alle attività di promozione, tutela e valorizzazione del patrimonio tartuficolo. Le associazioni acquisiscono così un peso maggiore diventando di fatto interlocutori privilegiati della Regione nelle decisioni e in ogni ambito operativo”.

La partecipazione delle Associazioni alle attività avviene attraverso la convocazione da parte del Dirigente del Servizio Politiche forestali per essere consultate sulle problematiche che riguardano: superficie territoriale massima di aree destinate a tartufaie controllate; delimitazione delle zone geografiche di raccolta e produzione, l'istituzione di nuove o la variazione di quelle già definite; atti di programmazione; indicazione dei rappresentanti all'interno delle Commissioni provinciali per il rilascio dei tesserini di idoneità alla raccolta dei tartufi.

"Il settore del tartufo – sottolinea l'assessore Febbo - ha acquisito negli ultimi anni un interesse sempre crescente confermando un ruolo di primissimo livello anche per l'economia abruzzese. Si tratta di un comparto produttivo di estremo interesse che pone la nostra regione ai primissimi posti in Italia. Sono circa 40 le ditte che commercializzano e/o trasformano il prodotto; oltre 6.000 raccoglitori; 3 vivai attivi nella produzione di piante micorizzate con tartufo”.

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