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Economia Atessa

Carenza di semiconduttori e fermi produttivi: in un anno prodotti 57mila furgoni in meno alla Sevel

Il report di ottobre della Fim Cisl evidenzia un calo della produzione del 27,5% nello stabilimento di Atessa rispetto al 2021. Persi anche 49 giorni lavorativi

I dati della produzione del Gruppo Stellantis segnano un dato ancora negativo, pari a una riduzione del -2,4% rispetto al 2021. Nei nove mesi del 2022 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 515.380 unità contro le 528.108 del 2021.

A preoccupare, nel report stilato dalla Fim Cisl, è lo stabilimento Sevel di Atessa, da sempre tra i più produttivi del gruppo. La produzione dei veicoli commerciali ha raggiunto la quota di 152.000 unità, con un risultato negativo del -27,5% rispetto al 2021, dove si erano prodotte 209.573 unità. Siamo al di sotto del 13% rispetto al periodo covid del 2020.

La causa è in gran parte riconducibile allo stop nelle produzioni determinato dalla mancanza dei semiconduttori e di altri componenti, e nella prima parte del 2022, anche dalle difficoltà causate dal fermo dei trasporti. La carenza di semiconduttori ha iniziato a riscontrarsi in termini di blocchi produttivi già nei primi mesi del 2021, ma si è aggravata pesantemente nella seconda parte del 2021 e continua in maniera molto significativa anche nel primo trimestre 2022. Una situazione che condizionerà anche l’anno 2023.

La situazione dei fermi produttivi per i semiconduttori ha condizionato fortemente i risultati produttivi nel 2021 e nel 2022. Nel 2021 rispetto alle stime iniziali che vedevano un incremento dei turni a partire dal mese di maggio 2021, si son persi circa 40.000 furgoni per la mancanza di semiconduttori, con un impatto negativo sui livelli occupazionali con la mancata conferma dei 600 lavoratori in somministrazione.

Dall’inizio dell’anno per il problema dei semiconduttori si sono persi circa 130 turni di lavoro pari a circa 49 giorni lavorativi. Ad oggi il problema dei semiconduttori rimane quello più grave in particolare per Sevel, c’è un numero importante di ordini che non vengono evasi e soprattutto il costo a carico dei lavoratori per via dell’uso degli ammortizzatori sociali diventa sempre più pesante.

L’accordo con Toyota, che si è completato nei mesi scorsi, rappresenta un’ulteriore potenzialità per il futuro di Sevel, oltre a quella che si è determinata dalla partenza nel mese di ottobre 2021 della produzione dei veicoli commerciali anche di Opel e Vauxall. Nel Piano Stellantis la costituzione di un’area specifica del business dei veicoli commerciali, rappresenta un chiaro segnale di rafforzamento sia di investimenti che di volumi. Ci aspettiamo un rafforzamento nell’ambito delle motorizzazioni sostenibili con lo sviluppo della tecnologia dell’idrogeno oltre a quella già in produzione dell’elettrico. Per la Fim-Cisl lo stabilimento di Sevel deve continuare a mantenere la leadership nei veicoli commerciali. Continueremo a presidiare e verificare con attenzione gli equilibri interni al gruppo rispetto alla produzione polacca, assicurandoci che la produzione del nuovo stabilimento polacco sia aggiuntiva e non sostitutiva a quella italiana.

In linea con gli impegni di rafforzamento di Sevel, è necessario che Stellantis stabilizzi i lavoratori a tempo indeterminato con una soluzione positiva per i lavoratori in somministrazione ancora in forza in azienda (circa 250), e assuma l’impegno a recuperare in via prioritaria gli oltre 680 a cui è stato interrotto il contratto nel corso del 2021 a seguito della mancanza di semiconduttori. Alla ripartenza dei volumi questa è una questione che il sindacato porrà con forza al Gruppo Stellantis.

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