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Economia

Moda, l'appello delle imprese per la riapertura: "A rischio anche la stagione invernale"

Cna Federmoda sintetizza i problemi del settore: "Se non ci sarà offerta la possibilità di riaprire subito, un mare di opportunità andrà perduto. Resteranno invece in piedi i pagamenti"

Appello dal settore della moda che chiede di riaprire subito la filiera produttiva, una delle punte di diamante del “made in Italy” ma non ritenuta, secondo Cna Federmoda, tra le filiere strategiche per la ripresa.

“In Abruzzo questo comparto, oltre all’eccellenza mondiale rappresentata dal marchio Brioni di Penne, a Pescara vanta un importante strumento di formazione con un Istituto Tecnico Superiore dedicato. Ma la storica roccaforte, rappresentata da decine e decine di piccole e vivacissime imprese ha mente, cuore e braccia nell’area teramana, territorio leader in cui arruola ben 1.840 imprese registrate, 1.535 delle quali  attive, per 8.400 addetti” commenta  il direttore della Cna provinciale, Gloriano Lanciotti.

Un comparto che, in termini di export, ci dice nel 2018 il comparto muoveva qualcosa come circa 53 milioni di euro per il tessile, oltre 77 per l’abbigliamento, quasi 103 per la pelletteria Una filiera che da sempre rappresenta una punta d’eccellenza per tutto l’Abruzzo del settore, visto che ne rappresenta oltre la metà.

Carla Ripani, presidente regionale di Cna Federmoda sintetizza i problemi del settore: “Siamo al punto limite, come date, per lavorare sulle nostre prossime collezioni. Se non ci sarà offerta la possibilità di riaprire subito, un mare di opportunità andrà perduto. Resteranno invece in piedi i pagamenti: i nostri fornitori li esigono subito, mentre al contrario quelli che noi forniamo chiedono dilazioni, e sinceramente è difficile non accogliere le loro richieste. Insomma, paghiamo adesso, incassiamo a Natale se tutto va bene”.

Una situazione difficilissima, tanto delle imprese che producono in proprio, quanto dei “contoterzisti” che invece lavorano per le grandi firme. “Le prime hanno in pratica buttato già a mare la stagione primavera-estate 2020, ma adesso – se non si riapre subito – si corre il rischio di far saltare anche quella invernale 2020-2021. E questo non ce lo possiamo permettere” conclude Giovanni Di Michele, presidente dell’Its Moda pescarese.
 

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