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Economia Casalbordino

Festa grande per la Bcc: "Da 120 anni dalla parte della gente e del territorio"

Le celebrazioni nella basilica della Madonna dei Miracoli di Casalbordino per l'importante anniversario della banca di Credito Cooperativo Abruzzi e Molise, che ha il proprio quartier generale ad Atessa

Grande festa, lo scorso 3 maggio, nella basilica della Madonna dei Miracoli di Casalbordino per i 120 anni della banca di Credito Cooperativo Abruzzi e Molise, che ha il proprio quartier generale ad Atessa. Le iniziative sono state aperte dall’incontro su “L’attualità della dottrina sociale della Chiesa e l’esempio di don Epimenio Giannico".

Don Emiliano Straccini, nel ruolo di moderatore, ha letto il saluto dell’arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, che, in missione all’estero, non ha potuto essere presente. Forte ha ricordato come la Bcc, fondata il 3 maggio del 1903 da don Epimenio Giannico, sorse sotto l’impulso dell’Enciclica Rerum Novarum promulgata da Papa Leone XIII. La Bcc, allora Cassa rurale di depositi e prestiti “San Francesco d’Assisi”, nacque con la “duplice natura di ente morale e di cooperativa al servizio di tanti agricoltori…

Oggi la Bcc impiega il 95% del risparmio raccolto nelle comunità locali, con l’obiettivo di generare un circolo virtuoso di economia e sviluppo”. Vincenzo Pachioli, presidente Bcc, ha dato il benvenuto alle centinaia di ospiti: presenti tanti sindaci, sacerdoti, vescovi, soci, clienti, dipendenti di ieri e di oggi, direttori di banche da varie regioni, autorità civili e militari. “Numerose filiali dislocate in due regioni, Abruzzo e Molise, e in tre province, Chieti, Campobasso e Isernia”, così Pachioli, che ha aggiunto: “Operiamo, da 120 anni, con immutato spirito, a sostegno di famiglie, imprese ed enti e siamo il motore dello sviluppo economico e sociale delle comunità di riferimento”. Giorgio Fracalossi, presidente di Cassa Centrale: “Le cooperative sono nate, nei piccoli paesi, per aiutare la povera gente. Dobbiamo avere la forza e la responsabilità di portare avanti questi valori, anche con i necessari cambiamenti”.

Il priore del monastero Santa Maria dei Miracoli, don Paolo Lemme, ha quind evidenziato: “Da 120 anni la nostra Banca esprime attenzione ai bisogni dei più, facendo risplendere la bellezza del servizio per il bene comune”, mentre padre Giuseppe Cellucci, missionario Omi, si è soffermato sulla figura del fondatore, don Epimenio Giannico, “innamorato della natura, in particolare dei fiori e della bellezza di cui sono rivestiti”, giovane sacerdote per cui “quello che sarebbe stato e avrebbe fatto da “grande”, appariva al contempo un timbro e un tono solare”. 

“120 anni fa prendeva forma la speranza di un intero territorio, patrimonio umano prima ancora che economico, passione per la persona, condivisione ed aspettativa - ha ricordato don Bruno Bignami, direttore nazionale problemi sociali e del lavoro della Conferenza Episcopale Italiana - le gloriose vicende delle casse rurali, nel tempo trasformatesi in banche di credito cooperativo, testimoniamo che quando l’economia si lascia interpellare alle esigenze concrete della gente e dalla vita delle comunità, può germogliare un modello diverso di economia e di finanza”.

A celebrare la messa di ringraziamento è stato monsignor Luciano Suriani, Nunzio Apostolico in Bulgaria e nella Macedonia del Nord che ha ricordato, in chiusura, l’udienza pontificia, concessa alla Bcc, da San Giovanni Paolo II, l’8 marzo del 2003. “A distanza di vent’anni da quell’incontro - ha sottolineato - restano quanto mai attuali le sue parole: ‘Sono mutate le condizioni economiche e sociali delle popolazioni, ma permangono non pochi problemi, acuiti dall’attuale crisi economica, che interessa il mondo intero. Auspico che la vostra attività prosegua, mantenendo lo spirito delle origini e si apra con coraggio e lungimiranza alle emergenti necessità dell’attuale momento storico’. E’ l’invito ad avere sempre una particolare attenzione alle necessità della gente, quelle di oggi forse ancora più pesanti, e a mantenere la fedeltà allo spirito delle origini”. La funzione religiosa è stata animata dal coro del personale della Bcc.

Quindi il saluto del direttore generale della Bcc, Fabrizio Di Marco: "Quella che era la piccola e illuminata Cassa Rurale di Atessa, oggi, è la Banca di Credito Cooperativo Abruzzi e Molise: un istituto forte e dinamico, presente in Abruzzo e Molise. Patrimonio umano che è la vera forza di una banca che ha fatto della mutualità e della cooperazione la sua ragione. Tutto è cambiato. Ma l’impronta originaria è sempre quella: la passione per la persona nella sua interezza, l’attenzione ai suoi bisogni concreti, il sostegno a chi è protagonista di un territorio, la visione profondamente umana del credito che mosse Don Epimenio Giannico a dar vita ad un’esperienza che, ben presto, divenne motore di speranza".

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