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Economia

Apertura indiscriminata dei negozi: Confcommercio dice no

Deciso no alla liberalizzazione degli orari di apertura dei centri commerciali per non mettere in ulteriore difficoltà le piccole attività commerciali cittadine durante la Conferenza dei servizi dello scorso 3 novembre a Pescara

Un deciso “no” alla liberalizzazione indiscriminata degli orari di apertura dei negozi per evitare di mettere in ulteriore difficoltà le piccole attività commerciali cittadine che già vivono una crisi quasi irreversibile.

Lo ribadisce la Confcommercio Chieti, che torna sul problema della liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, al centro di un’infuocata Conferenza dei servizi che tenutasi lo scorso 3 novembre nel Comune di Pescara. Una riunione è stata convocata per individuare, relativamente all’anno 2012, le giornate di deroga alla chiusura festiva e domenicale per i negozi in genere, grande distribuzione compresa.

Alla fine, come spesso accade in questi casi, si è deciso “di non decidere,” in attesa della nuova legge regionale sul commercio che dovrebbe entrare in vigore entro i primi giorni del nuovo anno. La legge regionale, articoli alla mano, individuerà località turistiche o città d’arte dove, in via sperimentale, dovrebbe attuarsi la piena liberalizzazione degli orari di apertura delle attività commerciali in attuazione del Decreto di legge del 6 luglio 2011 convertito in legge il 15 luglio. Non a caso i Comuni che insistono nell’area di Chieti e Pescara, su cui c’è un’alta concentrazione della grande distribuzione, durante la Conferenza dei servizi non hanno presentato i calendari 2012 di apertura dei negozi.

Assente ingiustificato il Comune di Chieti e il suo assessore al commercio Antonio Viola. “Sappiamo che l’assessore Viola- spiega Angelo Allegrino, presidente provinciale Confcommercio Chieti- era impegnato in un viaggio istituzionale a Cuba ma poteva, quantomeno, mandare un suo delegato. Non vorremmo che la mancata partecipazione al tavolo possa essere preludio, in città, ad un’ordinanza che consenta l’apertura indiscriminata 365 giorni l’anno delle attività commerciali”.

Qualora ciò avvenisse sarebbe una vera e propria catastrofe per il piccolo commercio teatino, ormai in ginocchio. Secondo uno studio di Confcommercio negli ultimi anni sono state chiuse 83 attività commerciali nel solo perimetro del centro storico di Chieti con una perdita netta di 200 posti di lavoro. Per questi motivi Confcommercio invita il Comune teatino e tutti i Comuni della provincia dove opera la grande distribuzione di attenersi alla legge regionale del novembre 2008 che fissa a 34, più 4 apertura extra, le giornate di deroghe alle chiusure obbligatorie festive e domenicali.

“Confcommercio Chieti- avverte Allegrino- non condivide e mai condividerà uno spirito liberista in materia di orari di negozi perché non è ammissibile che in virtù della legge del più forte si avvantaggino i grandi gruppi commerciali a discapito di migliaia di piccoli negozi. Continueremo a dare battaglia in tutte le sedi istituzionali in difesa e a tutela del commercio tradizionale”.  

 

 

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