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Economia

Allarme peste suina africana, la Cia Abruzzo chiede di mobilitare l'esercito

Gli agricoltori suggeriscono più misure di contenimento: il rischio che il contagio possa estendersi nei suini da allevamento e nei cinghiali anche qui si fa concreto

La peste suina è alle porte e per la Cia agricoltori il rischio che il contagio possa estendersi nei suini da allevamento e nei cinghiali anche qui si fa concreto, vista la situazione epidemiologica nel vicino Lazio. Gli agricoltori chiedono misure urgenti come il potenziamento di tutti i sistemi di sorveglianza e prevenzione, al fine di scongiurare l’ingresso della malattia nella nostra regione, coinvolgendo non solo i servizi veterinari pubblici, ma anche l’intera filiera delle produzioni suinicole, compreso il mondo venatorio e i comuni cittadini.  Per il presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti “È necessario mettere in campo un’azione sinergica per tutelare i nostri allevamenti. Senza un contenimento efficace, la diffusione rischia di pregiudicare tutto l’indotto della suinicoltura abruzzese. L’Abruzzo conta infatti 12mila aziende suinicole, familiari e commerciali, mentre la popolazione stimata di cinghiali è di circa 48500 capi”.

Recentemente la giunta regionale ha approvato un piano di interventi per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana attraverso la sorveglianza degli allevamenti. Da parte sua, la Cia sollecita politiche di contenimento, con un rafforzamento delle misure e della campagna di riduzione del numero dei capi. 

“Dall’esperienza maturata fino ad oggi all’estero ed in Italia, per l’eradicazione della malattia, risulta importante intervenire immediatamente alla segnalazione del primo focolaio nelle 24 ore successive affinché l’intera zona venga recintata - prosegue il presidente Sichetti - .Si tratta di una vera e propria sfida che richiede un enorme sforzo collettivo, cospicui investimenti economici, interventi rapidi e un coordinamento efficiente. Purtroppo la burocrazia sicuramente non consentirà un’operatività immediata e per questo ci permettiamo di suggerire un accordo con l’esercito per un’azione tempestiva”.

Come ricorda la Cia Agricoltori italiani Abruzzo, la peste suina non costituisce un pericolo per l’uomo, ma può generare un problema sanitario importante nell'ambito del settore zootecnico: i maiali e i cinghiali ammalati muoiono quasi tutti dopo pochi giorni a causa di emorragie interne e purtroppo il contagio tra animali malati in libertà è frequente perché il virus viene eliminato attraverso saliva, urine e feci o con il contatto diretto. 
 

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