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Economia Lanciano

"Più lavoro e sviluppo per l'Abruzzo": Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza il 3 febbraio

Sabato 3 febbraio la manifestazione unitaria regionale a Lanciano, in caso di pioggia, l'iniziativa si svolgerà al teatro Fenaroli

"Su lavoro e crescita economica in Abruzzo si deve e si può fare di più". È quanto ribadiranno Cgil, Cisl e Uil sabato 3 febbraio nel corso della manifestazione unitaria regionale "Più lavoro più sviluppo per l'Abruzzo" che si svolgerà a Lanciano con un corteo che da piazzale Cuonzo terminerà in piazza dei Frentani. In caso di pioggia, l'iniziativa si svolgerà interamente nel Teatro Fedele Fenaroli.

I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Sandro Del Fattore, Leo Malandra e Michele Lombardo, presenteranno le loro richieste alla Regione e alle istituzioni nazionali affinché occupazione e sviluppo possano tornare ad essere centrali nelle scelte politiche, alla luce della situazione in cui versa il territorio regionale.

Sul palco interverranno vari delegati in rappresentanza delle categorie, Sandro Del Fattore a nome delle tre sigle sindacali regionali, Lucio Petrongolo, responsabile Cisl Chieti, mentre le conclusioni della mobilitazione saranno a cura di Guglielmo Loy, segretario nazionale Uil.

Come evidenziano i sindacati, il pil regionale arranca: nel 2016, è arretrato dello 0,2 per cento a fronte di incrementi che hanno riguardato tutte le regioni del meridione. Secondo Bankitalia e Istat, infatti, nei primi nove mesi del 2017, in Abruzzo il numero di persone in cerca di occupazione è aumentato del 2,7 per cento e il tasso di disoccupazione è salito dal 12,1 al 12,7 per cento, rimanendo superiore al dato medio nazionale (11,5 per cento). È diminuita la partecipazione complessiva al mercato del lavoro (-2,2 per cento). "Inoltre - denunciano i tre segretari regionali - il dramma lavoro è dietro l’angolo perché anche se i livelli occupazionali sono rientrati sui valori pre-crisi,  quasi il 70 per cento dell’occupazione è purtroppo precaria. L’Osservatorio dell’Inps dice che crescono tutte le tipologie contrattuali precarie (a termine, stagionale, apprendistato), e rallenta il solo tempo indeterminato.  Il mercato del lavoro regionale offre più occasioni ma non è ancora lavoro stabile. Anche l’apparato produttivo è in sofferenza. Mentre nel resto del Paese il ricorso alla cassa integrazione è praticamente crollato (-40 per cento), in Abruzzo si registra una diminuzione poco rilevante: solo -13 per cento, rispetto all’anno scorso. Le imprese, per evitare i licenziamenti, continuano sempre di più a ricorre allo strumento contrattuale della solidarietà, che risulta in crescita".

Alle istituzioni regionali e nazionali Cgil, Cisl e Uil chiederanno in primo luogo di riformulare gli ammortizzatori sociali per sostenere il superamento delle crisi industriali, la tenuta ed il rilancio dei siti produttivi.

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