Perizia sul giovane picchiato a Lanciano: l'accusa cambia da lesioni gravi a gravissime
Udienza al tribunale per i minorenni dell'Aquila sui risultati della relazione medico legale sui danni riportati da Giuseppe Pio D'Astolfo dopo l'aggressione del 17 ottobre 2020: più pesante la posizione del sedicenne imputato
Da lesioni gravi a gravissime: cambia l'ipotesi di reato per il sedicenne accusato, in concorso con altri due minorenni non imputabili, dell'aggressione a Giuseppe Pio D'Astolfo, avvenuta la notte tra il 17 e il 18 ottobre 2020 nell'area degli ex binari della Sangritana a Lanciano.
Nell'udienza di ieri, 4 marzo, al tribunale per i minorenni dell'Aquila, è stata discussa la relazione della dottoressa Maria Rosaria Aromatario, medico legale incaricata dalla procura della perizia clinica sui danni riportati da D'Astolfo, oggi ventunenne, in seguito al pugno ricevuto alla tempia che lo mandò in coma per un mese.
La relazione del medico legale avrebbe certificato una “disabilità persistente con significativo deficit della sfera cognitiva, relazionale e comportamentale, tale da impedire una ripresa funzionale in ambito familiare, sociale e lavorativo”.
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In seguito ai risultati della perizia, che avrebbe quindi messo in diretta correlazione i danni permanenti con l'aggressione di 4 anni fa, il procuratore David Mancini ha cambiato il capo d'imputazione da lesioni gravi a gravissime.
“È un passaggio rilevante per due motivi – commenta l'avvocato Giovanni Mangia che assiste il giovane – uno poiché il grave fatto accaduto sarà punito e due poiché apre alla possibilità di un risarcimento del danno che, nel caso l'imputato non possa pagare, potrà essere richiesto allo Stato”.
L'avvocato del sedicenne imputato (all'epoca dei fatti era l'unico ad avere già compiuto 14 anni) ha chiesto i termini a difesa. L'udienza è stata rinviata al 6 maggio prossimo, quando si deciderà in merito al rinvio a giudizio.
