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Domenica, 28 Aprile 2024
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"La Regione dimentica il documento indispensabile per tutelare il fratino, specie protetta": l'accusa del Wwf

Si tratta di un protocollo che dovrebbe regolare le operazioni di livellamento, pulizia, riduzione volumetrica della ghiaia e allestimento delle aree in concessione e delle spiagge libere comunali per consentire la schiusa delle uova dell’uccello

"La Regione dimentica il protocollo, mettendo in pericolo il fratino". È l'allarme lanciato dal Wwf Abruzzo, che punta il dito contro l'assenza di un documento denominato "Protocollo di sostenibilità ambientale della costa abruzzese", contenente le operazioni di rilevamento e censimento per la tutela dell'uccello specie protetta, prima delle operazioni di lviellamento. 

A inizio marzo di ogni anno, la Regione Abruzzo emana la cosiddetta ordinanza balneare, che disciplina l’esercizio delle attività sulle spiagge del litorale abruzzese. Da alcuni anni, anche grazie alle richieste del Wwf Abruzzo, all’articolo 7 dell’ordinanza sono previste alcune disposizioni per la tutela del fratino: in particolare si prevede che nelle “operazioni di livellamento, pulizia, riduzione volumetrica della ghiaia e allestimento delle aree in concessione e delle spiagge libere comunali devono essere salvaguardate le zone segnalate per consentire la schiusa delle uova dell’uccello della specie Charadrius Alexandrinus comunemente conosciuto come fratino”. 

"Peccato - lamenta il Wwf - che la Regione Abruzzo non abbia mai emanato tale protocollo, avendo prima rinviato la sua adozione al 30 aprile e poi al 31 maggio. Siamo oggi al 27 maggio e del protocollo non vi è traccia, ma nel frattempo i Comuni nelle spiagge libere e i balneatori nelle spiagge in concessione hanno avviato da tempo le operazioni di pulizia e livellamento. Il protocollo, se mai la Regione riuscirà a partorirlo, arriverà fuori tempo massimo quando ormai i danni saranno già stati fatti".

"Un modo di procedere da parte della Regione - incalza l'associazione - che sarebbe ridicolo se non stessimo parlando di un comportamento che sta contribuendo a determinare la progressiva scomparsa di una specie importante come il fratino dall’Abruzzo. Come dimostrano i dati pubblicati ogni anno dal progetto Salvafratino Abruzzo, promosso dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e dal Wwf Abruzzo, il fratino è in forte diminuzione su tutto il litorale abruzzese. Diminuiscono i nidi, ma soprattutto diminuiscono gli involi dei piccoli che difficilmente riescono a superare la fase che segue alla schiusa delle uova: e una delle cause principali di questa diminuzione è da ricercare nella distruzione dei nidi e nel disturbo determinati dalle operazioni di pulizia delle spiagge con mezzi meccanici. Considerato che è stata la stessa Regione a prevedere l’emanazione di un protocollo (in realtà avrebbe potuto dare indicazioni chiare nella stessa ordinanza) resta inspiegabile il ritardo accumulato, soprattutto se paragonato nella solerzia con cui la Regione ha messo a disposizione 40.000 euro per finanziare uno studio su cervi e caprioli al solo fine di consentire l’apertura della caccia a questi due splendi animali.  Ma si sa: in Regione Abruzzo per accontentare i cacciatori tempo e soldi si trovano sempre, per la tutela della fauna si procede per rinvii", è l'accusa.

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