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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Caos trasporto pubblico: metà degli studenti abruzzesi rischia di non poter andare a scuola

La denuncia arriva dai sindacati, che lamentano un quadro definito "preoccupante", anche sul fronte dell'edilizia scolastica e del personale in organico

"Gli alunni abruzzesi andranno a scuola a piedi". La provocazione arriva con voce unanime dalle sigle sindacali Flc Cgil Abruzzo Molise, Cisl scuola Abruzzo Molise, Uil scuola Rua Abruzzo, Snals Confsal Abruzzo. I sindacati denunciano che, a due settimane dall'inizio delle lezioni, in Abruzzo c'è una situazione caotica sul fronte dei trasporti, dell'edilizia scolastica e dei servizi. 

Ieri (martedì 25 agosto), ci sono stati due importanti incontri per fare il punto della situazione sulla ripresa scolastica. Al primo hanno partecipato i componenti del tavolo operativo composto da rappresentanti della Regione e degli rnti locali, della Protezione civile, della Croce Rossa, dei genitori e degli studenti. Si è discusso sulla situazione relativa all’edilizia scolastica, ai trasporti e al protocollo sanitario da attuare nelle scuole.

Al secondo vertice, a cui hanno partecipato i sindacati, i dirigenti degli uffici scolastici provinciali e il direttore di quello regionale, si è fatto il punto sulla situazione relativa all’organico aggiuntivo attribuito all’Abruzzo, che verrà a sua volta ripartito tra diversi territori.

"Il quadro che ne viene fuori - denunciano i sindacati - a distanza di meno di una settimana dalla ripresa delle attività didattiche e a circa due settimane dall’inizio delle elezioni è fortemente preoccupante. Dall’incontro non sono emerse risposte puntuali come da tempo richiedono inascoltate le organizzazioni sindacali su tutti i temi". 

Sono tre i punti maggiormente critici: la gestione dei trasporti, l'edilizia scolastica e il personale in organico. 

Proprio i trasporti sono il nodo che sembra più difficile da sciogliere, come spiegano i rappresentanti sindacali: "Arrivano segnalazioni di forti criticità in tutti i territori della regione, che in diversi casi si traducono nell’impossibilità di consentire a tutti gli studenti pendolari di raggiungere le scuole. Con le regole attuali, circa le metà rischierebbero di restare a piedi: un dato grave, che manifesta anche l’assenza di una cabina di regia regionale sul tema".

Al tavolo ha partecipato solo il rappresentante di Tua, che ha crudamente rappresentato l’impossibilità di trasportare tutti gli alunni stante le attuali indicazioni in vigore relative al distanziamento. Ma i sindacati attaccano: "Tua rappresenta appena il 60% del trasporto scolastico regionale, ma le medesime criticità interessano anche le ditte che assicurano il restante 40%. Si sono paventate soluzioni condivise, ma quello che abbiamo sottolineato è il ritardo con cui si sta intervenendo su tale situazione, che era stata sollecitata dalle organizzazioni sindacali già il 2 luglio, nel corso dell’incontro con la ministra Azzolina. Quello dei trasporti è uno snodo cruciale per garantire la sicurezza dei nostri ragazzi dal momento in cui escono di casa per raggiungere la scuola. Ci sono ancora troppe incertezze su questo aspetto, e ciò pregiudica la possibilità delle scuole di organizzare la didattica e garantire eventuali scaglionamenti degli ingressi".

Nei prossimi giorni, su sollecitazione del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, verranno convocati tavoli specifici su scala provinciale cui parteciperanno i dirigenti degli ambiti, i dirigenti scolastici e i rappresentanti delle ditte dei trasporti, per monitorare la situazione. "Siamo però in forte ritardo - incalzano i sindacati - senza una decisa accelerata il rischio concreto è quello di non essere in grado garantire il diritto al trasporto (e quindi all’istruzione) per tutti gli alunni abruzzesi".

Meno drammatica di quanto si temesse la situazione dell'edilizia scolastica. "I lavori per l’adeguamento e il reperimento degli spazi sono in corso, e i rappresentanti degli enti locali si sono impegnati a risolvere tutte le situazioni più critiche prima della ripartenza delle lezioni. Allo stato, però, si tratta di semplici parole, senza riscontri oggettivi: abbiamo chiesto pertanto, in occasione dei prossimi incontri del tavolo operativo, un monitoraggio puntuale sullo stato di avanzamento dei lavori e sulle criticità rilevate. È necessaria una forte collaborazione tra scuola ed enti locali e interventi tempestivi di questi ultimi per rispondere alle esigenze di reperimento degli spazi per garantire la didattica in presenza".

Infine, risulta insufficiente la distribuzione dei fondi nazionali finalizzati all’organico aggiuntivo per la regione Abruzzo.

Alla regione sono stati attribuiti in totale 17.366.798 euro, che sono stati poi ripartiti a livello provinciale in base al numero degli alunni e alle richieste delle scuole.

"Tali richieste, però - dicono i sindacati - con le risorse attuali rischiano di rimanere in larga parte inevase: dei circa 2.000 posti in più, richiesti dalle istituzioni scolastiche, solo il 40% potranno essere coperti. Per far fronte all’emergenza, è necessario che arrivino altre risorse dal cosiddetto decreto Agosto, che stanzia 1 miliardo di euro a favore del sistema d’istruzione. La ripartizione di tali risorse non deve vedere la nostra regione ulteriormente penalizzata, per cui è necessario che tutti, ciascuno per le proprie competenze, rappresentino al ministero dell'Istruzione le legittime aspettative della scuola abruzzese. Ma non basta: per la ripresa in sicurezza delle attività didattiche, abbiamo sottolineato al direttore regionale la necessità di intervenire con l’attribuzione di ulteriori deroghe per il personale Ata: allo stato sono state confermate quelle dell’anno scorso, che però non risultano sufficienti a garantire le richieste e le esigenze manifestate dalle scuole".

I sindacati esprimono "forte preoccupazione per l’enorme carico di responsabilità che rischia di essere scaricato sulle istituzioni scolastiche. Se non arriveranno per tempo adeguati organici aggiuntivi, se non termineranno gli interventi urgenti sull’edilizia scolastica e se non ci sarà una decisa svolta sui trasporti, le scuole avranno molte difficoltà ad organizzarsi per assicurare l’apertura il 14 settembre nel pieno rispetto dell’attuale protocollo sicurezza e delle indicazioni contenute nel Documento del Comitato Tecnico Scientifico, anche perché molte competenze non sono proprie".

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