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"Lo spettacolo di burlesque è troppo osè": bloccata la perfomance di Giulia Di Quilio

L'artista teatina ha dovuto interrompere lo spettacolo durante una cena di beneficenza a Sulmona. "Essere censurati è una specie di patente artistica" commenta

Uno spettacolo di burlesque giudicato troppo osé per la tipologia di serata e così la performance di Giulia Di Quilio, attrice teatina star del burlesque, l'altra sera è stata censurata.

È accaduto martedì sera a Sulmona durante una cena di beneficenza del LionsClub: l’attrice originaria di Chieti, che vanta anche una partecipazione nel film di Sorrentino “La grande bellezza”, si è vista interrompere il terzo e ultimo numero previsto durante la serata perché, a quanto si è appreso, alcuni presenti si erano lamentati per la nudità.

L’attrice, che è cresciuta a Brecciarola, da 12 anni è un’artista di burlesque. Sui suoi canali social ha commentato così l’accaduto.

“A parte lo shock iniziale  però, ho trovato la cosa divertente...il burlesque, genere riesumato dalla naftalina, che propone l'idea di una femminilità ammantata di un erotismo soft, intimorisce ancora oggi! Quindi - scrive - se da un lato quello che mi è successo è folle, anacronistico, becero e provinciale... dall'altro, beh, meno male che esistono i benpensantinel senso che uno dei compiti dell'arte è scandalizzare... anzi, un'arte che non scandalizza, che non provoca, che non irrita, forse non è neanche arte. Inoltre mi sembra di essere in ottima compagnia, perché essere censurati è una specie di patente artistica, uno stigma ma pure un orgoglio. Bertolucci, Pasolini, John Lennon, Carmelo Bene, Paolo Poli, Dario Fo... Tutti grandi, in mezzo ai quali da oggi ci sono pure io!”.
 

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