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Domenica, 28 Aprile 2024
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A Lanciano tornano i riti della Settimana Santa con l'omaggio a Masciangelo e la storica statua della Madonna addolorata in processione

Per la prima volta, durante la processione del Giovedì Santo, ci sarà esecuzione a piè fermo in piazza Plebiscito di due brani del compositore frentano

Un omaggio alla patrona cittadina, la Madonna del Ponte, il Giovedì Santo e, per la prima volta da quasi un secolo, la statua della Madonna addolorata portata in processione su un trono dell'Ottocento. Ma anche la riscoperta di tre musiche inedite del compositore frentano Francesco Paolo Masciangelo, nell'anno del bicentenario della nascita. 

Sono le novità dei riti della Settimana Santa a Lanciano, presentati questa mattina in una conferenza stampa nella chiesa di Santa Chiara, dal priore dell'arciconfraternita Morte e orazione San Filippo Neri, Raffaele Sabella. Con lui, c'erano il sindaco di Lanciano Filippo Paolini e il vice sindaco Danilo Ranieri, il vicario generale della diocesi e parroco di Santa Lucia don Angelo Giordano, Luigi Genovesi della Fondazione Masciangelo, il direttore d'orchestra Andrea Di Mele. 

"Finalmente - ha detto il priore Sabella - abbiamo preparato una Settimana Santa senza la paura e le restrizioni degli ultimi tre anni: proprio per questo, sarà una Settimana Santa piena". Neppure la guerra era riuscita a fermare i riti della Pasqua a Lanciano, ma tanto ha potuto il Covid, sebbene tre anni fa, in pieno lockdown, in un centro città deserto sfilò solo il Cireneo, a piedi nudi e con il peso della croce, a incarnare perfettamente il periodo di sofferenza che avvolgeva non solo la città e l'Abruzzo, ma il mondo intero.

Tre anni dopo, gli eventi organizzati dall'arciconfraternita in vista della Pasqua iniziano nel giorno della Domenica delle Palme, con la funzione religiosa dedicata alla vestizione dei novizi: quest'anno 6 nuovi confratelli e 2 consorelle si andranno aggiungere alla comunità animata attualmente da 320 persone. 

Uno degli eventi clou della settimana è in programma lunedì, nella chiesa di Santa Lucia: "Quest'anno - ha spiegato Sabella - ricorre il bicentenario della nascita di Masciangelo, fratello onorario di questa arciconfraternita, che ci siamo sentiti in dovere di omaggiare". Per questo, grazie a una ricerca certosina dei maestri Genovesi e Di Mele, sono stati individuati tre brani inediti, composti in tre differenti periodi della vita del musicista, Messa da requiem, Stabat Mater e Christus inedito, che saranno eseguiti per la prima volta.

Il giorno successivo, l'arciconfraternita allestirà la chiesa di Santa Chiara preparando la rappresentazione scenica del Santo sepolcro, che cambia ogni anno in base all'attualità del momento. Mercoledì, ci sarà il concerto delle musiche sacre in cattedrale, fino ad arrivare al Giovedì Santo, altro momento fondamentale della preparazione alla Pasqua in città, con l'apertura della chiesa ai fedeli e la processione degli Incappucciati, un rito religioso molto atteso, dedicato alla riflessione e alla preghiera. 

Quest'anno, la processione si arricchirà di un momento ancora più suggestivo: intorno alle 23, all'arrivo in piazza Plebiscito, di fronte alla cattedrale della Madonna del Ponte, ci si fermerà per un breve momento di preghiera musicale, con la corale e l'orchestra dell'arciconfraternita, che insieme alla corale Pacili di Atri eseguiranno il Miserere Grande e il Christus di Masciangelo. Circa 40 orchestrali e altrettanti coristi regaleranno alla città un momento unico, all'interno di un rito diventato salda tradizione della fede dei lancianesi. 

La giornata di Venerdì Santo sarà quella più ricca di eventi, con il giro della banda verso piazza Plebiscito, per poi dirigersi al cimitero, e un'esibizione dei bambini dell'istituto comprensivo Bosco, una tradizione risalente a diversi decenni fa. 

Poi, sarà la volta della Via Crucis, che vedrà il ritorno in processione della statua della Madonna Addolorata, solitamente conservata nella chiesa di Santa Lucia, come accadeva fino a quasi un secolo fa, su un trono dell'Ottocento. 

Quest'anno, i tradizionali fiocchi d'onore alla bara del Cristo, che vanno a personalità che si siano distinte particolarmente nel loro campo, andranno a due associazioni che si occupano della violenza di genere.

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