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Dopo due anni di assenza a Ortona tornano i riti tradizionali della Settimana Santa: il programma

Confermate le processioni, con la centralità della figura di Maria nella sua accezione più umana e che coinvolgerà le mamme ortonesi che hanno perso un figlio

Dopo due anni di assenza a causa della pandemia, anche a Ortona tornano i riti della Settimana Santa. Le struggenti note del Miserere torneranno a risuonare, nel giorno di Venerdì Santo, lungo la via della città. Una Settimana Santa dedicata alla figura di Maria nella sua accezione più umana e che coinvolgerà le mamme ortonesi che hanno perso un figlio.

Gli appuntamenti della Settimana Santa sono stati presentati lunedì scorso, in una conferenza stampa nella sala della Pace della chiesa di Santa Maria delle Grazie, alla presenza del sindaco Leo Castiglione, del parroco don Graziano e di Gabriele de Guglielmo, vice presidente dell’associazione Passio Christi che da anni organizza i riti della Settimana Santa.

Un calendario di iniziative che si terranno nel rispetto di alcune prescrizioni necessarie a evitare ogni forma di assembramento. Tornano tutti gli appuntamenti tradizionali come il concerto della domenica delle Palme, alle 21, al Teatro Tosti, a cura dell’Orchestra sinfonica Tosti, della Compagnia dell’Alba e dell’associazione Passio Christi, con una composizione inedita scritta dal maestro Paolo Angelucci dedicata alle vittime della pandemia.

Ci sono importanti novità, come l’esecuzione dello Stabat Mater di Pergolesi, eseguito dagli archi dell’Orchestra sinfonica Tosti, diretti dal maestro Maurizio Torelli, al Tosti, martedì 12 aprile, alle 21. Altra novità l’ascolto del Miserere nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, mercoledì 13 aprile, alle 19.

Tornano anche le processioni. Venerdì Santo, alle 4.45, Processione della desolata e dei simboli della passione con l’esecuzione del Miserere del maestro Mattia Cipollone: per la prima volta, sfilerà anche al mattino la statua della Madonna, la Desolata. La sera, alle 20, consueto appuntamento con la processione del Cristo morto e della Vergine addolorata e l’esecuzione del canto del Miserere del maestro Francesco Masciangelo.

"Siamo pronti a ripartire dopo due anni di stop – spiega il maestro De Guglielmo – Con la fine dell’emergenza pandemica possiamo tornare a riappropriarci dei riti di preghiera e di riflessione collettiva, una ripartenza segnata dall’arte e dal talento delle maestranze ortonesi ma sempre con molta attenzione. Ecco perche è stata predisposta una macchina organizzativa di 30 persone, che sarà incaricata di far in modo che gli eventi si svolgano in sicurezza. È stato elaborato un piano di sicurezza coordinato dall’associazione, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la polizia municipale, a cui collaborerà anche la Protezione civile. In particolare, il giorno della processione, la chiesa sarà chiusa ai fedeli per consentire ai portatori dei simboli e al coro di disporsi per la processione. I fedeli potranno osservare un momento di raccoglimento davanti ai simulacri solo al rientro quando i partecipanti avranno lasciato la chiesa".

"Non nascondo la mia emozione – ha detto il sindaco Leo Castiglione – sarà una Settimana Santa ancora più ricca di significato dopo i due anni di stop e i venti di guerra che bussano alle nostre porte. Sarà inoltre per la nostra città un momento di prova visto che si tratta della prima manifestazione all’aperto".

Da parte di don Graziano la riflessione sul significato di questa Settimana Santa dedicata alla figura di Maria, una madre che soffre per la perdita del figlio che la cerca, desolata al mattino, avendo saputo che è in carcere e lo piange alla sera.

“Abbiamo coinvolto nei riti le mamme ortonesi che hanno sofferto e soffrono la perdita di un figlio che non è tornato a casa per un incidente o per malattia. Noi cristiani però dobbiamo avere il cuore ricco di speranza e lo sguardo rivolto alla risurrezione ed è cosi che dobbiamo vivere questa settimana santa”. 

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