rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità

Il teatino D'Aquila espone a Milano "Loghi comuni" attraverso il linguaggio Braille

Dal 14 dicembre il Nyx Milan hotels ospita l'esposizione dell'artista visivo che vede una serie di loghi pubblicitari interpretati attraverso il linguaggio Braille e che custodiscono un importante messaggio

Nuova importante mostra per l'artista visivo Alessandro D'Aquila. È stata inaugurata ieri al NYX Hotel Milan, di Leonardo Hotels Central Europe, a due passi dalla stazione centrale di Milano, “Loghi comuni”. L’esposizione dell'artista teatino sarà visitabile fino al 12 marzo 2024 con accesso liberoe ed è un viaggio attraverso i più iconici marchi della pubblicità interpretati nel linguaggio Braille, protagonista assoluto del lavoro dell’artista.

La mostra include una serie di opere realizzate con varie tecniche (smalto, acrilico..) e su vari supporti (tela, carta, juta..) che raffigurano i loghi di noti brand internazionali che nascondono un importante valore simbolico, ovvero mostrare quanto la società contemporanea veneri il lògos e quanto il marchio sia diventato oggi giorno il nuovo “verbo universale” da idolatrare, riconoscibile anche se non siamo in grado di leggerlo.
 
Considerato un artista molto interessante nel panorama italiano contemporaneo, Alessandro D’Aquila, 34 anni, usa il Braille come elemento della sua ricerca artistica: un linguaggio non pensato per essere visto, ma dalle potenti proprietà grafiche, che nasce dalla volontà di portare alla luce temi spesso non più oggetto d’attenzione e dalla necessità di portarne di nuova attraverso la fantasia e l'intuito, andando oltre le parole. La sua arte visiva, fatta di sintesi e Braille, come avviene nella serie Loghi comuni, vuole invitare il pubblico a guardare oltre l’alfabeto, oltre i dettagli e oltre tutte le barriere visive da cui siamo quotidianamente ostacolati, per riscoprire tutto ciò che solo gli occhi della pazienza e della mente sanno guardare concedendo di nuovo alla realtà l’attenzione che merita. Poche linee e qualche dettaglio permettono di tradurre la complessità in semplicità, senza perderne nemmeno una sfaccettatura. L'utilizzo del Braille rappresenta anche una critica alla superficialità di chi spesso dimentica o trascura le esigenze e le potenzialità delle persone con disabilità. La ricerca di Alessandro D'Aquila si basa sulla provocazione, invertendo i ruoli e le capacità, rendendo il pubblico cieco e allo stesso tempo più attento e cosciente di sé e degli altri.

un'opera in Braille-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il teatino D'Aquila espone a Milano "Loghi comuni" attraverso il linguaggio Braille

ChietiToday è in caricamento