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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Fossacesia

Avviati i lavori di rimozione dei detriti alla foce del fiume Sangro

Sopralluogo dei sindaci di Fossacesia e Torino di Sangro, che chiederanno alla Regione di intervenire anche di intervenire per rimuovere il muro di pietre e sabbia che si è creato prima che il fiume sbocchi nell’Adriatico

Hanno preso il via gli interventi di rimozione dei detriti portati a valle dal fiume Sangro, disposti dalla Provincia di Chieti ed eseguiti dalla ditta Astra di Termoli. L’importo stanziato è di 40mila euro.

La bonifica era stata più volte sollecitata dai sindaci di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio (Fossacesia) e Torino di Sangro, Nino Di Fonso, che avevano segnalato come, con l’ingrossamento del corso d’acqua, fossero finiti verso la foce arbusti e materiali vari, che rallentano fortemente il regolare deflusso del fiume verso il mare.

La presenza di questi materiali, inoltre, rappresenta una minaccia alla stabilità del ponte ciclopedonale sul Sangro, lungo il quale corre la Via Verde della Costa dei Trabocchi. 

“I nostri inviti erano rivolti alla Regione, ma il cavalcavia, sul quale un tempo transitavano i treni che viaggiavano sulla linea Adriatica, è di proprietà della Provincia. Il presidente Francesco Menna, appena presa visione della nostra richiesta, ha subito provveduto a finanziare gli interventi – specificano Di Giuseppantonio e Di Fonzo - La ditta incaricata ha rimosso finora 10mila tonnellate di alberi. Per fortuna non ci sono altri tipi di detriti ingombranti e questa ci sembra un'importante notizia. La sicurezza del fiume Sangro è fondamentale e il corso d’acqua va monitorato per evitare, come accaduto in altre zone d’Italia, che si verifichino esondazioni di campi coltivati, zone abitate, strade, molte delle quali sono a servizio dell’agglomerato industriale della Val di Sangro, il più importante della nostra regione”.

Di Giuseppantonio e Di Fonso, in seguito al sopralluogo effettuato oggi sul ponte del Sangro, hanno riscontrato che prima che il fiume sbocchi nell’Adriatico, si è creato un muro di pietre e sabbia che è diventato una sorte di barriera per consentire al corso d’acqua di sfociare in mare senza problemi. Per queste ragioni, i due sindaci chiederanno agli uffici regionali competenti che si dispongano interventi urgenti anche per salvaguardare la costa. 

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