rotate-mobile
Attualità Casalbordino

Esplosione a Casalbordino, «tragica fatalità avvenuta a un passo dalla riconversione della fabbrica»

Il vicesindaco di Casalbordino, Zinni: «La magistratura faccia luce presto sull'episodio», il sindaco di Scerni, Carlucci: «Per la riconversione si chieda aiuto a Regione e sindacati» 

L'autopsia sui corpi delle tre vittime dell'esplosione avvenuta alla Sabino Esplodenti di Casalbordino il 13 settembre «è iniziata ieri ed è ancora in corso, ma per ora non si hanno notizie», dice il vicesindaco di Casalbordino, Carla Zinni.

Il terribile incidente che è costato la vita a Giulio Romano, Fernando Di Nella e Gianluca De Santis assume contorni ancora più tragici se si pensa che l'azienda stava provvedendo a una riconversione dell'attività e a una contemporanea delocalizzazione. È infatti «già stato acquistato il capannone, sito nella zona di Pollutri, che dovrebbe ospitare la Sabino Esplodenti, riconvertita in fabbrica di batterie - dice il vicesindaco Zinni -, ma l'iter non è stato ancora concluso».

E intanto i 70 operai della fabbrica vivono ora nel terrore, hanno paura a tornare sul posto di lavoro: «Non si può andare a lavorare con il nodo alla gola pensando che si potrebbe non tornare vivi a casa - dice Zinni -. Ora attendiamo che gli inquirenti facciano piena luce su quanto è accaduto perché è quanto mai importante scoprire le cause dell'incidente al più presto ed è quindi giusto che la magistratura segua il suo iter».

Alcuni degli operai della Esplodenti Sabino sono originari di Scerni  e anche loro sono «terrorizzati dall'idea di tornare a lavoro - sottolinea il sindaco Daniele Carlucci - perché due esplosioni in tre anni non sono concepibili. Dopo la tragedia del 2020 l'azienda ha fatto di tutto per assicurare i massimi livelli di sicurezza, l'incidente del 13 settembre è stata una fatalità: dopo aver lavorato su 19 bombe, l'ultima è scoppiata».

«Non vanno date colpe all'azienda, che tra l'altro stava già percorrendo la strada della riconversione, volevano cambiare attività. Non è un processo facile e credo che vada guidato a livello istituzionale - conclude Carlucci - chiedendo un aiuto anche alla Regione e ai sindacati. Bisogna remare tutti nella stessa direzione perché è necessario salvaguardare prorietà e lavoratori, ma soprattutto mantenere i posti di lavoro».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Esplosione a Casalbordino, «tragica fatalità avvenuta a un passo dalla riconversione della fabbrica»

ChietiToday è in caricamento