Muore a 59 anni e salva numerose vite grazie alla donazione di tutti gli organi: prelievo da record a Vasto
Da anni, al San Pio, non c'erano espianti; l'uomo era arrivato in ospedale qualche giorno fa in stato comatoso, ma per lui non c'è stato nulla da fare: i trapianti all'Aquila, Bari e Roma
La generosità dei suoi cari anche nel momento di dolore estremo permetterà di salvare numerose vite. Nella serata di ieri, infatti, sono stati prelevati cuore, fegato, reni e cornee di un uomo di 59 anni del posto, arrivato all'ospedale San Pio alcuni giorni prima in stato comatoso.
I sanitari del pronto soccorso hanno immediatamente diagnosticato una emorragia cerebrale impossibile da trattare chirurgicamente; il paziente è stato ricoverato in Rianimazione dove, nonostante le cure praticate, non ha mostrato segni di miglioramento, fino alla giornata di lunedì, quando ne è stata dichiarata la morte cerebrale.
A quel punto è scattato l’accertamento previsto dalla normativa con l’osservazione di 6 ore, a conclusione della quale sono stati interpellati i famigliari circa la possibilità di una donazione di organi, prontamente accolta. Una donazione generosa che non capita di frequente.
Subito, è stato attivato il Centro trapianti dell’Aquila dall’èquipe della Rianimazione del San Pio; il centro aquilano ha coordinato le operazioni e supportato i team giunti dagli ospedali ai quali sono stati destinati gli organi: il cuore a Bari, il fegato all’Umberto I di Roma, reni e cornee all’Aquila.
“È assolutamente doveroso un ringraziamento sincero e accorato al figlio del paziente che ha consentito il prelievo di tutti gli organi ritenuti idonei - sottolinea Giuseppina Gallo, direttore della Rianimazione di Vasto - un ragazzo giovane, di poco più di vent’anni, che ha mostrato grande sensibilità e una maturità sorprendente per la sua età. Ha affrontato questo evento doloroso con serenità e pacatezza, accogliendo senza alcuna esitazione la nostra richiesta di donazione. Un comportamento che ha colpito tutti, e assume un significato simbolico in questo ospedale, dove da anni non venivano eseguiti prelievi d’organo. Spero vivamente che questo episodio possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della donazione e del contributo che ognuno può offrire per salvare altre vite”.
