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Cattura dell'orso Juan Carrito, il Wwf in allarme: "Insufficienti le misure di prevenzione"

L'orso sarà portato nell'area faunistica di Palena


L’ intervento in emergenza ne l parco Maiella per tutelare l’orso Juan Carrito, catturato e che sarà trasferito temporaneamente in area faunistica a Palena, preoccupa il Wwf Abruzzo che parla di “una triste tappa causata da una prevenzione insufficiente”.

“L’orso, da tempo radiocollarato, era stato già catturato lo scorso dicembre – ricorda il Wwf - e rilasciato in montagna, ma dopo poco tempo era tornato a frequentare la località sciistica. Si è così deciso di catturare uno dei circa 60 orsi bruni marsicani rimasti al mondo e di portarlo temporaneamente,  a quanto si legge nel parere Ispra, in un’area faunistica a Palena dove sono già presenti tre femmine di orso di origine euro-asiatica. Nonostante il protocollo di gestione prevedesse un nuovo tentativo di cattura e rilascio in altro sito, gli enti competenti hanno deciso di procedere alla cattura e alla sua allocazione presso l’area faunistica a causa delle avverse condizioni meteo che non consentirebbero il rilascio in natura”.

Questa tappa, per quanto temporanea, per l’associazione è un segnale d’allarme. “ Pur nella consapevolezza che la complessità della situazione non poteva avere soluzioni semplici, resta da chiedersi se è stato fatto veramente tutto per evitare un passaggio così triste. Sicuramente va dato atto al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise di aver messo in atto uno sforzo notevole in questi mesi per seguire Juan Carrito, con collaborazione con enti come il Parco Nazionale della Maiella, per evitare la sua cattura. Ma per il resto sono mancate proprio quelle attività gestionali e di prevenzione che si sarebbero dovute svolgere nelle aree interessate dalla presenza dell’orso, a partire da Roccaraso”.

 Per il Wwf la mancanza di misure di prevenzione basilari come i cassonetti anti-orso, il ripetuto abbandono di cibo in strada, il continuo rincorrere l’orso sono comportamenti che si sono ripetuti per mesi senza alcuna sanzione. 

E chiede garanzie sul fatto che la fase di detenzione sia soltanto temporanea al fine di tentare, come stabilito dal protocollo, un nuovo rilascio in natura appena possibile. 

“L'orso o lo vogliamo o non lo vogliamo”, dichiara Dante Caserta, vice presidente Wwf Italia: “se diciamo di volerlo, allora dobbiamo fare di tutto perché possa frequentare in maniera sicura e naturale i nostri territori, senza farne un animale da circo attratto nei paesi affinché i turisti possano fotografarlo con i telefonini. Altrimenti significa che non lo vogliamo”. 

(Foto di Antonio Antonucci, zoologo dell'Ente Parco Nazionale della Maiella)

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