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Carnevale: il mercato di Campagna amica ospita i tutor delle frappe

Gli agrichef mostreranno come realizzare a casa i tradizionali dolci di questo periodo, come scegliere gli ingredienti, preparare la pasta, tagliarla, cuocerla e infine decorarla

Nel giorno di Carnevale, il mercato di Campagna Amica di via Arniense, a Chieti, ospita il tutor delle frappe. Nel punto di Coldiretti gli agrichef mostreranno come realizzare a casa i tradizionali dolci di Carnevale, come scegliere gli ingredienti, preparare la pasta, tagliarla, cuocerla e infine decorarla prima di portarla in tavola per parenti e amici.

Un'occasione diversa dal solito per avvicinarsi ai dolci tradizionali, realizzati con materie prime rigorosamente locali. Un ritorno della cucina fatta in casa in linea con le nuovi abitudini alimentari italiane: secondo un’indagine Coldiretti/ixè sono infatti 4 famiglie su 10 (38%) che riscoprono le specialità tradizionali soprattutto durante le feste.

La Coldiretti stima che nella settimana di Carnevale vengano consumati circa 12 milioni di chili di dolci tipici, per una spesa complessiva attorno ai 150 milioni di euro. Prepararlu in casa offre la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che, precisa la Coldiretti

possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di campagna amica dove sono offerti anche dolci della tradizione contadina i cui segreti sono stati trasmessi da generazioni. 

Frappe (anche dette “chiacchiere”), castagnole e cicerchiata sono infatti solo alcune delle specialità gastronomiche che gli abruzzesi riscoprono nei giorni di Carnevale e che, nei mercati di Campagna amica d’Abruzzo sono in vendita già dalla scorsa settimana con il supporto e i consigli dei particolari “tutor delle frappe”.

La leggenda racconta che le prime frappe siano nate ai tempi dell’antica Roma con il nome di “frictilia”; erano realizzate con un impasto di farina e uova che veniva steso, tagliato. Poi, le strisce ottenute venivano fritte nello strutto bollente e mangiate durante le feste, soprattutto nel periodo invernale.

La festa prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. I banchetti carnevaleschi sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.

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