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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Casalbordino

Di nuovo un incidente alla Sabino esplodenti di Casalbordino: tre morti e feriti

Il bilancio provvisorio è già molto grave: sarebbero tre le vittime della deflagrazione

Un altro gravissimo incidente sul lavoro intorno alle 12,30 di oggi, mercoledì 13 settembre, alla Sabino Esplodenti di Casalbordino dove si è verificata una nuova esplosione.

Il bilancio sarebbe al momento di tre vittime.

L'esplosione, il cui forte boato è stato avvertito anche a distanza, è avvenuta nella tarda mattinata nella ditta che si occupa della bnifica di polveri da sparo e sul posto si sono subito recati i vigili del fuoco di Vasto, i carabinieri, la polizia di stato, la polizia locale e gli operatori sanitari del 118, in un secondo tempo sono giunti da Pescara anche gli artificieri. Questi dovranno mettere in sicurezza l'area per permettere l'accesso ai vigli del fuoco.

Intanto il prefetto di Chieti si sta recando sul posto, mentre è stato attivato il Centro coordinamento soccorsi presso la Prefettura di Chieti.

Sono ancora da accertare le cause della deflagrazione mentre sono trapelate alcune notizie sulle tre vittime, che sarebbero rispettivamente di Casalbordino, Lanciano e Palata, in provincia di Campobasso.

E intanto, a quanto riferisce l'Ansa, Gianluca Salvatore, titolare della Sabino Esplodenti, sta tornando da Roma, mentre lo storico legale avvocato Augusto La Morgia riferisce che l’imprenditore è sgomento e non riesce a spiegarsi dell’accaduto, anche alla luce delle precauzioni severissime prese in fabbrica dopo la tragedia del 2020, a seguito della quale il titolare dell’azienda ha risarcito i familiari delle tre vittime.

Il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci, oggi fuori città, è in costante contatto con il vicesindaco Carla Zinni che è a sua volta in collegamento con la Prefettura di Chieti.

Come già accaduto nel 2020 è stata chiusa al traffico la statale 16 dall'altezza della cantina sociale fino alla rotatoria di Casalbordino lido. Tre anni fa, inoltre, venne anche sospeso il traffico ferroviario. Nello stesso stabilimento nel 2020 persero la vita 3 operai. 

L'azienda del vastese non è nuova a queste tragedie: nella stessa fabbrica nel 1992 era morto il 48enne Bruno Molisani, ucciso dall'innesco di una spoletta; e nel 2009 due persone rimasero ferite gravemente in un'esplosione. 

Il presidente della Provincia e sindaco di Vasto Francesco Menna ha affidato ai social il suo commento all'episodio: «Ho appreso con grande tristezza la tragica notizia della morte di tre lavoratori alla Sabino esplodenti di Casalbordino. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime, alla comunità di Casalbordino e all’azienda».

«A nome personale dell'intera giunta regionale porgo le condoglianze per le tre vittime. Lascia sgomenti il precedente di soli tre anni fa, di fronte al quale non possiamo esimerci dal riflettere e chiederci se non siano state adottate tutte le misure previste in un'attività classificata ad alto rischio come questa fabbrica. La risposta, ovviamente, non può che venire dalla magistratura e dall'inchiesta che dovrà appurare le cause, ma comprendo i sentimenti di rabbia, oltre che di dolore, dei lavoratori esposti in tre anni a due tragedie mortali di questa dimensione.obbiamo tenere sempre alto il livello di sicurezza sui luoghi di lavoro per evitare che continuino a verificarsi simili incidenti» ha dichiarato il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio.

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Il caso vuole che, come riporta l'Ansa, sia prevista proprio per domani, 14 settembre, dinanzi al gup del Tribunale di Vasto, l'udienza preliminare per l'esplosione che il 21 dicembre del 2020, nella stessa fabbrica, costò la vita ad altri tre operai. Dieci gli imputati, compresa la società: l'accusa principale, per tutti, è cooperazione colposa in omicidio colposo, per colpa generica cagionata dalla negligenza, imprudenza e imperizia, e per colpa specifica, consistita nella violazione di diverse norme antinfortunistiche. In particolare, gli imputati sono il legale rappresentante e presidente del Cda della Esplodenti Sabino spa, quattro consiglieri di amministrazione, il direttore dello stabilimento, il responsabile del servizio protezione e prevenzione, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, il capo reparto, la società in persona del legale rappresentante, società che è sottoposta a procedimento penale per responsabilità amministrativa per omicidio colposo plurimo.

Nel 2020 il fatto avvenne nel primo pomeriggio, durante lo smaltimento di diversi materiali, in particolare miscela incendiaria, polvere pirica, polvere nera, razzi di segnalazione, legna impregnata di Tnt, dotazioni nautiche, simulatori di colpo tipo kanonslag, nel locale - forno statico, dove erano stati destinati i tre lavoratori, che morirono sul colpo a causa causa dell'esplosione. Sottoposta a sequestro, la fabbrica rimase ferma per sette mesi, anche per la ferma posizione della procura guidata da Giampiero Di Flioro sulle condizioni di sicurezza sul lavoro. A luglio 2021, ottenuto il dissequestro con il via libera del giudice, le attività erano riprese.

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