Morti sul lavoro alla Esplodenti Sabino, sindacati e politica: "Lavorare non è morire. Fermare questa strage"
Una nuova profonda ferita per tutto l’Abruzzo e un colpo ancora più duro per la comunità di Casalbordino, già segnata da precedenti incidenti nello stesso sito
È una tragedia che coinvolge e sconvolge tutti l’ultimo incidente sul lavoro mortale nel Chietino: un bilancio pesantissimo e una dinamica già vista nello stabilimento della Sabino Esplodenti a Casalbordino dove questa mattina (mercoledì 13 settembre) tre operai hanno perso la vita in un’esplosione, come era già successo nel 2020.
"Siamo vicini alle famiglie dei 3 lavoratori e chiediamo che si faccia rapidamente luce sulla dinamica di questa terribile sciagura, che colpisce tutti noi” dichiara Giovanni Notaro, segretario generale della Cisl Abruzzo Molise il quale esorta “più controlli, ispettori, informazione e formazione, investimenti nella prevenzione. È una emergenza sociale del Paese e dell’Abruzzo a cui, responsabilmente, dobbiamo dare risposte alle famiglie perché 'lavorare non è morire' e le vittime di oggi – denuncia - ci dimostrano che il problema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è solo una questione legislativa ma culturale ed economica".
"Inaccettabile quello a cui stiamo assistendo” per il segretario regionale Ugl Abruzzo, Gianna De Amicis e il segretario Utl Chieti, Armando Foschi “la sicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale che necessita di interventi tempestivi e radicali. Bisogna rafforzare i controlli, puntando su riforme urgenti come il coordinamento delle banche dati. Ancora più impellente è, però, la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro, sia per le aziende che per i lavoratori stessi. L’addestramento e la formazione sulla sicurezza devono essere ampliate a partire dalle scuole secondarie al fine di rafforzare la prevenzione”.
Per il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo "è giunto il momento di istituire per legge il reato di omicidio sul lavoro".
E anche l'Usb lavoro privato Abruzzo e Molise ribadisce con forza che bisogna introdurre un reato specifico nella legislazione: il reato di omicidio sul lavoro. "Quanti morti servono per comprendere che bisogna intervenire in modo radicale? Quanto sangue deve scorrere per comprendere che gli attuali strumenti non bastano a fermare la sequela di morti ammazzati sul lavoro? Chiederemo formalmente al prefetto di Chieti e alle altre prefetture una convocazione immediata e l’istituzione di una commissione permanente sulla sicurezza che abbia interlocuzioni con la politica che ha il dovere di agire di fronte a questa mattanza. Se i lavoratori muoiono il minimo è che i responsabili vadano in galera"-
“Ci troviamo a commentare con profondo dolore l’ennesima tragedia sul lavoro – dichiara il segretario generale della Cgil Chieti Franco Spina – tre operai hanno trovato la morte, tre lavoratori che non torneranno mai più dai loro cari. Si continua a morire di lavoro, è inaccettabile, inconcepibile. Fermo restando che saranno le indagini delle autorità competenti a chiarire le modalità dell’accaduto, la Cgil Chieti, ribadisce con fermezza ed ancora una volta, la necessità di porre in campo tutte le azioni utili per arrivare al rischio zero infortuni. Non parliamo soltanto di investimenti economici, certo quanto mai necessari, parliamo anche di cultura della sicurezza che significa formazione continua.La Cgil Chieti è vicina alle famiglie, a loro va tutta la nostra solidarietà".
Dal Partito democratico abruzzese il segretario Daniele Marinelli manifesta vicinanza alle famiglie delle vittime auspicando che "si faccia piena luce sull’accaduto. Di certo si tratta di un altro, terribile monito sulla necessità di un maggiore impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro”. “L’incidente e le vittime alla Esplodenti Sabino di Casalbordino ripropongono tragicamente la questione del deficit nel nostro Paese di un livello accettabile di sicurezza nei luoghi di lavoro, per giunta all’indomani del messaggio sul tema del Presidente della Repubblica. Siamo ormai ad un’inaccettabile mattanza” aggiunge ancora Michele Fina, senatore del Pd.
Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, invita poi a riflettere sulla necessità di una maggiore sicurezza per i lavoratori presenti sul territorio abruzzese e italiano "perché ogni morte sul lavoro è una ferita per la nostra
società, come ricordato dal nostro presidente della Repubblica, lavorare non può essere morire".
"Già nel 2020 la comunità locale piangeva tre vittime - ricorda il coordinatore regionale di Azione Under 30 Abruzzo, Alessio Costanzo Fedele - oggi le vittime sono quantomeno raddoppiate, senza tralasciare i feriti con danni permanenti. Il tutto a processo giudiziario ancora in corso per la tragedia di tre anni fa. Nel 2023 è inaccettabile dover lavorare in condizioni di insicurezza e con un rischio di mortalità così alto come in questo caso".
"In attesa che le autorità preposte effettuino i dovuti accertamenti sulla dinamica dell’esplosione, è doveroso da parte delle istituzioni aprire un’attenta riflessione sul tema della sicurezza sul posto di lavoro, particolarmente in una regione come l’Abruzzo che ogni anno registra dati sempre più allarmanti" afferma il capogruppo del M5S in consiglio regionale, Francesco Taglieri.
"Colpisce che la sciagura sia avvenuta alla vigilia dell’udienza preliminare per un evento analogo che aveva colpito la stessa azienda" commenta il deputato della Lega, Alberto Bagnai, spiegando di essere in costante contatto con le autorità locali: "mi sono messo a disposizione per ogni eventuale necessità. Questo Governo ha posto tra i temi prioritari quello della sicurezza sul lavoro, che richiede un’attenzione particolare in contesti che, come quello oggi colpito, sono esposti a rischi, e per questo continueremo a chiedere ulteriori risorse per formazione, prevenzione e controlli".
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