Apre la Nuova Libreria Bosio, presentato dall'Arcivescovo Bruno Forte un affresco della Geografia tolemaica
Non solo libri. È la “cultura dell’incontro” a trainare l’inaugurazione, tenutasi ieri, della Nuova Libreria Bosio. Con una buona aliquota di Storia, pressoché sconosciuta ai più. Quella del così detto “tesoro della torre”. L’esercizio dei coniugi Fabiana ed Antonio Di Giosafat è infatti anche un piccolo museo. Dai locali della libreria, ubicati sotto la Torre Arcivescovile fatta erigere nel 1470 dall'arcivescovo Colantonio Valignani, si accede infatti alla elegante torre merlata simbolo del potere ecclesiale e del nobile casato teatino ai tempi di Papa Paolo II [Pietro Barbo, pontificato 30 agosto 1464-26 luglio 1471]. È lo stesso Bruno Forte, arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, per l’occasione anche nelle vesti di illustre “padrone di casa", visto che la Torre ed i locali commerciali sottostanti fanno parte dell’elegante complesso della Curia diocesana, ad accompagnare il sindaco Diego Ferrara e l’assessore al commercio, sport ed esercizi pubblici Manuel Pantalone, nell’androne del così detto “affresco Tolemaico”, un frammento di inestimabile valore artistico documentale, di autore incerto, allocato sotto una delle volte della scalinata. Il reperto racconta l’essenza della Geografia di Tolomeo, ossia della sfericità del mondo così come ancora rappresentata nel 1400, dunque su una superficie piana attraverso principi matematici e astronomici. A studiare per primo l’affresco in maniera sistematica è stato il professor Alessandro Scafi del Warburg Institute di Londra, su incarico proprio dell’arcivescovo Bruno Forte per il quale “questa ammirabile opera testimonia l’universalità della Città nel XV secolo, peraltro a Chieti, già da tanto tempo prima, la cultura occidentale si incontra con quella orientale e proprio quest’ultima porterà in questo territorio il Cristianesimo”. E torniamo alla inaugurazione della Nuova Libreria Bosio. Una denominazione che in chiave commerciale rappresenta una discontinuità con le precedenti gestioni. Ma che, dal punto di vista dell’archeologia economico-culturale degli esercizi storici della città, è una riapertura. Gradita e coraggiosa. “Diacronica”, la definisce l’Arcivescovo dopo aver benedetto i locali [“una scommessa che lega il passato al futuro passando da un presente da studiare nei suoi mutamenti più significativi e che apre alle dinamiche inclusive dell’incontro”]. Gli fanno eco il sindaco Ferrara e l’assessore Pantalone che riassumono il sentimento dell’amministrazione comunale nel termine “gratitudine”. “Per aver dimostrato”, spiegano, “che Chieti non è una città morta ma una comunità capace di esprimere idee intelligenti e vincenti”. La libreria si compone di vari settori. Si spazia dai volumi religiosi ma non solo, agli oggetti sacri; dagli allestimenti per presepi a varie offerte last-minute; dall'atelier riservato ai paramenti liturgici ed all'abbigliamento sacerdotale, all'angolo della musica. E a proposito di musica, la serata si è conclusa con un concerto in Cattedrale tenuto dal maestro Don Marco Frisina che ha diretto vari cori provenienti da tutta la diocesi nell'ambito della rassegna di Corali Polifoniche “Note in Libreria”. Infine, una nota di colore. Il primo scontrino del nuovo corso, emesso dalla contitolare, la signora Fabiana, è stato battuto al prezzo simbolico di 1 euro proprio all’Arcivescovo Bruno Forte.