Ammissione al diaconato per i teatini Savarese e Iezzi e per l'atessano Cesaretti
Ammissione al diaconato, martyedì 1 novembre, per tre animatori delle comunità parrocchiali della diocesi.
Ad accogliere, al primo gradino dell'ordine, i laici Giacomo Cesaretti [Atessa], Massimo Savarese e Fabio Iezzi [entrambi di Chieti], sarà l'arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto Bruno Forte alla Santa Messa delle h. 18,00 che il presule concelebrera`, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, col parroco don Roberto Miccoli, e con quelli di San Leucio di Atessa, don Loreto Grossi, e San Francesco Caracciolo del Tricalle, don Michele Panissa, "padrini spirituali" dei candidati. Non è casuale che padre Bruno abbia fatto ricadere la data di ammissione dei predetti candidati al diaconato nella solenne festività di Tutti i Santi. Infatti, nel suo mandato episcopale, Bruno Forte ha trasfuso molti dei suoi rudimenti teologici, ispirati al suo motto "Lumen Vitae Christus", fra cui la costante attenzione a quanti sono alla ricerca di Dio.
Ne costituisce un caposaldo, tra la sua vasta e qualificata bibliografia, la “Lettera ai cercatori di Dio”, presentata -nell'allora veste di presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede- a Roma il 12 aprile 2009 e diretta anche ai non credenti. E tra i "cercatori di Dio" vi sono proprio tutti, compresi quei laici a volte provenienti da esperienze lontanissime da un pregresso cammino di fede, i quali spesso hanno cercato il Trascendente ed in molti casi sono stati scelti e chiamati dalla Parola del Signore. Dunque, il "diacono" [nel caso in esame, gli aspiranti tale], che risponde alle funzioni di un vero e proprio ministro del culto, seppure con prerogative limitate rispetto a quelle sacerdotali, rappresenta l'evoluzione di un mondo variegato. Che ad un certo punto si mette in cammino verso la Chiesa.
Importante ed indispensabile anche a causa della costante flessione delle vocazioni, il ruolo diaconale, ripristinato nella sua caratterizzazione di grado permanente della Chiesa Cattolica latina dal Concilio Vaticano II, ha consentito in molti casi di tenere aperte le parrocchie con l'offerta, ci si passi l'espressione, di un "servizio di base" [catechesi ed annuncio della Parola, battesimi, riti funebri, somministrazione dell'Eucaristia], che si affianca a quello più completo ed assorbente del mandato presbiteriale. Gli aspiranti diaconi Cesaretti, Savarese e Iezzi inizieranno, subito dopo il rito dell'ammissione, a prendere ufficialmente "confidenza" con quelle che saranno le loro attribuzioni. Alla fine del loro percorso formativo [gli studi teologici si articoleranno su una durata didattica di circa tre anni], l'Arcivescovo verificherà, sulla base di criteri anche "motivazionali", la sussistenza dei presupposti per la consacrazione degli interessati nel ruolo definitivo dell'ordine diaconale.