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Marinelli nuovo segretario del Pd Abruzzo, presentata una candidatura unitaria

Classe 1984, è cresciuto a Castel di Sangro (L'Aquila), dove è consigliere comunale dal 2015, capogruppo dal 2020 e si è laureato un Lettere e filosofia, con specializzazione in Storia contemporanea, a Roma; succede a Michele Fina

Sarà Daniele Marinelli il prossimo segretario del Partito Democratico abruzzese. La sua candidatura, unitaria, è stata l’unica presentata alla scadenza, ieri. Sarà proclamato nel corso dell'assemblea regionale di insediamento, che verrà convocata dalla commissione regionale del Congresso entro due settimane. Succede a Michele Fina, segretario del Pd Abruzzo da luglio 2019 e ora tesoriere nazionale del partito.

Marinelli, classe 1984, è cresciuto a Castel di Sangro (L'Aquila), dove è consigliere comunale dal 2015, capogruppo dal 2020. Ha studiato a Roma, dove si è laureato in Lettere e filosofia con specializzazione in Storia contemporanea. Dal 2019 fa parte della segreteria regionale del Pd come responsabile economia e poi organizzazione, ed è tesoriere del Pd della provincia dell’Aquila.

Esprime oggi “innanzitutto soddisfazione per il buon esito del percorso unitario che è sfociato nella candidatura: era fondamentale in questa fase mantenere la nostra comunità coesa, per meglio affrontare la sfida della costruzione della coalizione e del programma che serviranno a riconquistare la Regione il prossimo anno”.

Proprio le elezioni regionali del 2024 sono il primo orizzonte del mandato di Marinelli. In vista di esse, si legge nel documento congressuale alla base della sua candidatura “vogliamo costruire, senza pretese egemoniche, e sulla base di un rapporto di pari dignità tra tutte le forze politiche e civiche che convergeranno, una larga alleanza progressista e democratica, di cui il Pd sia protagonista, fondata su un progetto condiviso, a partire dai contenuti e dalle proposte per un Abruzzo più giusto, più solidale, più moderno, per una nuova stagione di crescita ecosostenibile, che unisca tutte le forze alternative alla destra che si riconoscano in tale progetto. Dobbiamo farci interpreti della spinta, che è provenuta dalla forte partecipazione delle primarie del Congresso nazionale che hanno portato all’elezione di Elly Schlein e dal voto degli iscritti, di cui dobbiamo essere attenti interpreti promuovendo una forte apertura nel confronto con le forze sociali, con il mondo delle associazioni e del terzo settore, con le fondazioni e tutte le espressioni della cultura abruzzese, con le competenze presenti nel mondo della scuola, dell’università e della ricerca, con tutte le forme di organizzazione della società civile, perché contribuiscano, attraverso anche il ruolo del Comitato per le idee istituito dal Pd Abruzzo, al programma per l’Abruzzo del 2030”.

Al tavolo della coalizione il Pd, spiega Marinelli, andrà con una proposta fondata su alcuni pilastri ideali e programmatici, tra cui “la lotta alle diseguaglianze, il pieno rispetto dei diritti sociali e civili, l’opposizione alla secessione differenziata in nome di una nuova stagione dell’autonomismo regionale, fondato sull’equità, sulla solidarietà e sulla cooperazione rafforzata tra regioni. Poi, la riforma della pubblica amministrazione regionale, le sfide della transizione ecologica come opportunità per nuove politiche industriali e agricole che tutelino e rilancino le peculiarità abruzzesi, la valorizzazione dell’asse tirreno-adriatico come baricentro di una strategia più ampia per lo sviluppo infrastrutturale, l’attenzione alle aree interne a partire dal metodo dalla Strategia nazionale. Centrali dovranno essere la formazione, l’istruzione, l’università e la ricerca, il lavoro in tutte le forme e gli aspetti che lo riguardano. Guardiamo ai giovani, a cui va data l'opportunità di restare o di tornare, in un’ottica di equità e motore di sviluppo per la nostra regione. Il tema della salute sarà la grande sfida per elaborare nuove strategie e invertire la rotta di un evidente fallimento da parte dell’amministrazione Marsilio. Politiche specifiche dovranno essere messe in campo su trasformazione digitale, cultura e spettacolo, parità e difesa dei gruppi più marginalizzati, sostegno al terzo settore”. 

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