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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Storie e lettere di adozioni con Maria Amelia Monti: "Tra complicazioni e ironia il nostro viaggio meraviglioso"

Nello spettacolo ‘La lavatrice del cuore’, la poliedrica attrice accompagna gli spettatori alla scoperta del tema dell’adozione con ironia ed empatia. Un'esperienza vissuta in prima persona con il marito e regista Edoardo Erba

“La lavatrice del cuore” è uno dei pochi spettacoli teatrali in circolazione che affronta il tema delle adozioni. Un impegno coraggioso, indagato attraverso le testimonianze di chi ha vissuto direttamente o indirettamente tale esperienza, con intensità ma anche con una buona dose di ironia. Un percorso che vede l’attrice Maria Amelia Monti protagonista e narratrice di una esperienza meravigliosa raccontata sotto forma di lettere con il regista Edoardo Erba. Attrice e regista ne “La lavatrice del cuore”, ma anche moglie e marito e genitori adottivi nella vita: insieme danno voce  alle mamme e ai papà  che raccontano il proprio viaggio tra alti e bassi, partendo proprio dall’esperienze più quotidiane e reali, raccolte nel 2013 nell’ambito del Festival delle Lettere.

Lo spettacolo andrà in scena sabato sera nella sala teatro del Centro culturale Aldo Moro di San Salvo, all’interno della rassegna ‘Serata d’onore’ organizzata dalla Factory di Gabriele Cirilli con il patrocinio del Comune. 

Maria Amelia Monti, le storie di adozione esistono da sempre, ma quanto appassionante e impegnativo è stato scegliere ‘le lettere’ da portare in scena?

"È stato impegnativo perché sono arrivate 500 lettere, da tutta Italia, una più bella dell'altra. Erano lettere tutte molto sincere, autentiche, senza moralismi o falsi buonismi: dalla signora che è stata adottata nel dopoguerra alla bambina ucraina che scrive alla mamma che l'ha abbandonata, passando per famiglie che hanno adottato sei figli. È stato complicato, ma alla fine ne abbiamo scelte 10 con storie più o meno differenti.

Mio marito (lo scrittore Edoardo Erba, ndr) ha scritto un diario della trafila burocratica che abbiamo fatto per il nostro terzo figlio tra psicologi, assistenti sociali che piombavano in casa, maree di documenti da consegnare, tempi di attesa lunghissimi e così via. Alla fine lo spettacolo è una lettura di una lettera intercalata con la lettura di un pezzo del diario, per cui c'è la nostra storia, che fa anche tanto ridere per quanto è complicata, e la lettura delle lettere con l'accompagnamento di Federico Holding, che suona il violoncello".

C’è tanto di autobiografico in questo spettacolo. Da quanto tempo è in funzione la sua ‘lavatrice del cuore’?

"La 'lavatrice del cuore' è il titolo di una lettera che leggerò di una mamma che per consolare la bambina disperata che piange le dice: 'Sai che tutte le donne quando diventano mamme gli si dà in dono una lavatrice? Tu apri lo sportello, ci butti dentro tutte le tue sofferenze, la lavatrice lava ed esce solo gioia'. La mamma poi ascolta questi racconti e scoppia a piangere, la bimba così le dice: 'Vedi che ho fatto piangere anche te?'. E la mamma replica: 'No, è solo l'acqua di scarico della lavatrice'. La mia 'lavatrice del cuore', come per tutte le mamme, è in funzione da quando ci si prepara ad accogliere figli".

Mamme “di pancia” e “di cuore” accomunate sempre dall’amore. Come cambia la vita in casa quando arriva un fratellino da lontano?

"Non cambia niente, un figlio ti sconvolge la vita, che sia 'di pancia' o adottato. Poi nel nostro caso con Roberto, essendo il terzo figlio, avevamo già esperienza da genitori. Magari le problematiche sono diverse, ma il trambusto in casa è lo stesso quando uno ha figli".

Cosa consiglia a chi volesse intraprendere un percorso di adozione per non scoraggiarsi dinanzi all'eccessiva burocrazia?

"La burocrazia e i tempi di attesa sono un problema, specialmente nelle grandi città. L'unica cosa che può essere d'aiuto è che se uno riesce ad avere la determinazione, la pazienza, la fiducia di aspettare queste 'prove', allora evidentemente è anche pronto ad adottare veramente. Al contrario, per chi si scoraggia magari ciò è anche una fortuna, anche se non si può dire. Ma se uno continua a combattere il figlio arriva. La cosa brutta, chiaramente, è che uno può pensare che solo in caso di anni di attesa il bambino c'è già ed è in un orfanotrofio a soffrire".

Quali saranno invece i suoi prossimi impegni artistici?
"Ho finito ora una tournée lunghissima con uno spettacolo che si chiama 'Il marito invisibile', dove sono in scena con Marina Massironi e la regia di Edoardo Erba. Il prossimo sarà il terzo anno di questo spettacolo. Da qui a ottobre continueremo anche a leggere 'La lavatrice del cuore' e ci saranno anche altri progetti da sviluppare ancora, magari in televisione".

L’appuntamento è per sabato sera alle 21 a San Salvo. "Queste lettere d'amore pensavo potessero interessare solo a genitori coinvolti nell'adozione o legati a questo argomento. Ma mi sono accorta in questi anni che anche la gente che non vuole adottare o avere figli si commuove, perché sono lettere molto belle e sincere" conclude l'attrice.

‘La Lavatrice del cuore - lettere di genitori e figli adottivi’ è uno spettacolo prodotto da Festival delle Lettere in collaborazione con Italia Adozioni e Nidodiragno Produzioni ed è terzo e ultimo appuntamento del la rassegna ‘Serata d’onore’ organizzata dalla Factory di Gabriele Cirilli dopo il reading di  Sebastiano Somma  ‘Il vecchio e il mare’ e lo spettacolo di Alessandro Benvenuti ‘Panico ma rosa (dal diario del tempo sospeso)’. 

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