Strade dissestate, vegetazione incolta e promesse non mantenute: l'odissea del quartiere San Martino [FOTO]
Le lamentele sono diventate croniche, perché da anni una delle zone più popolose della città si sente abbandonata ed esclusa da qualsiasi intervento programmato; e ora anche i lavori per rifare l'impianto sportivo sono in ritardo
Asfalto dissestato, vegetazione incolta, segnaletica scolorita. E i lavori per riportare in vita l'impianto sportivo che, da cronoprogramma, sarebbero dovuti finire oggi (martedì 16 maggio) ma, anche a causa del maltempo, sono ancora indietro. Del cambiamento annunciato e sperato in campagna elettorale, quasi tre anni dopo, nel quartiere San Martino, periferia di Chieti Scalo, non c'è traccia.
"Ci sentiamo abbandonati, come accade da decenni - lamenta un residente della zona - perché nonostante questa sia una zona densamente abitata, ci siano una scuola e un asilo, oltre che una parrocchia molto frequentata anche da fuori città, gli interventi programmati dal Comune non riguardano mai il nostro quartiere. Così gli asfalti restano rovinati, la vegetazione ai bordi delle strade non viene curata, l'illuminazione e la segnaletica stradale restano carenti. Per non parlare - incalza - dell'inciviltà dei molti che approfittano della zona periferica per l'abbandono dei rifiuti. Ci vorrebbero più controlli e di sicuro maggiore considerazione per una zona che fa parte della città di Chieti come tutti gli altri quartieri".
Le proteste dei residenti si trascinano da anni, senza un intervento efficace e tempestivo. E l'entusiasmo per poter riavere finalmente, dopo più di un quarto di secolo, l'impianto sportivo di strada Collebello, diventato rifugio dei vandali, non è stato sufficiente a sopperire alle altre carenze di uno dei quartieri più popolosi della città, vicinissimo alla zona universitaria e a due passi dal casello autostradale.
Lo sport, si diceva: a febbraio scorso il cantiere è stato consegnato alla ditta esecutrice, con una data di ultimazione dei lavori fissata a oggi; ma ad ora, anche a causa del clima non proprio primaverile, dopo la demolizione degli spogliatoi, l'intervento è fermo e il cancello serrato con una grossa catena.
I ritardi del cantiere, però, sono poca cosa rispetto a una condizione diventata cronica, quella delle strade. Nell'area che va dalla chiesa parrocchiale, in via Pasquale Borrelli, fino al Villaggio Mediterraneo, le buche nell'asfalto sono diventate croniche.
La vegetazione ha invaso la strada e, a ridosso della nuova chiesa di San Martino, le transenne che delimitano le fessure aperte sulla strada sono lì da così tanto tempo che la vegetazione è cresciuta fino a coprire la parte danneggiata.
Non va meglio al Villaggio Mediterraneo, il quartiere più giovane della città per edificazione e perché abitato da molti studenti universitari fuorisede. In via Napoli, la segnaletica orizzontale è scolorita e la vegetazione della rotatoria è così alta da ostruire la visibilità degli automobilisti.
