rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità

L’Arcigay di Chieti contro il concorso scolastico: "La scuola dia spazio alle reali necessità del corpo studentesco”

Oggetto della polemica il premio indetto dal Movimento per la vita, la cui cerimonia si è svolta lo scorso venerdì 4 novembre

“La scuola dia spazio alle reali necessità del corpo studentesco”. Con queste parole l'Arcigay di Chieti prende posizione contro il concorso organizzato dal Movimento per la vita in collaborazione con gli istituti cittadini e di cui ieri si è tenuta la premiazione al museo universitario. 

"Un concorso il cui fulcro è stata la maternità e l’utero come bene della collettività" dicono dall'Arcigay accusando la scuola di perdere di vista le reali necessità degli studenti e delle studentesse. "La scuola dovrebbe educare a una sessualità consapevole. Per una persona in adolescenza che ha rapporti è fondamentale sapere come funziona il consenso, come proteggersi da infezioni sessualmente trasmesse o come evitare una gravidanza indesiderata. Adottare politiche proibizioniste e far finta gli studenti e le studentesse che frequentano la scuola non abbiano rapporti sessuali espone sempre più all’autoformazione che spesso avviene su siti internet o tra pari. Autoformazione che molto spesso porta a comportamenti scorretti e talvolta anche pericolosi".

E ancora: "Le persone giovani vivono in contesti in cui i contratti di lavoro non permettono di lasciare la casa dei loro genitori e permettono di vivere in autonomia. In questi contesti molte persone giovani decidono di non intraprendere il percorso della famiglia e della genitorialità. La scuola dovrebbe battersi al fianco del proprio corpo studentesco perché loro abbiano un futuro in cui gli studi vengano riconosciuti sul piano economico, creare percorsi scolastici più aderenti alle loro necessità, formare al pensiero critico e far in modo che non svalutino sul mercato del lavoro le loro competenze. La scuola dovrebbe insegnare alle donne che è loro diritto decidere sul loro apparato riproduttore e che questo non è un bene collettivo. Essere il luogo in cui educare a scardinare il dogma per cui una donna deve necessariamente passare per la tappa della maternità per essere completa, la narrazione della donna eroina che decide di avere una gravidanza e della donna sofferente e distrutta che decide di interromperla. La scuola dovrebbe essere il luogo della rivoluzione educativa in cui si mostrano anche le donne come figure chiave della cultura che oggi abbiamo. Essere il luogo in cui si impara a battersi per i propri diritti, battersi per vedersi riconosciuti e a lottare perché il gender gap si assottigli sempre più fino a scomparire".

Infine, l'invito a parlare anche alle persone LGBTQIA+ e "far vedere loro che le famiglie arcobaleno esistono e fanno parte della nostra realtà. Dovete fargli vedere che c’è spazio per loro nei vostri istituti, che la loro sessualità è legittimata ad essere visibile alla pari di quella dei compagni e compagne eterosessuali.La scuola - concludono - prenda il suo ruolo e dia spazio alle reali necessità del corpo studentesco".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’Arcigay di Chieti contro il concorso scolastico: "La scuola dia spazio alle reali necessità del corpo studentesco”

ChietiToday è in caricamento