rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Altro

Cataldo verso il 2024: "La mia sfida era riprendere a correre e l’ho fatto il prima possibile"

Dopo il bruttissimo incidente che gli è costato la presenza al Giro che scattava dal suo Abruzzo, il campione di Miglianico non vede l'ora che arrivi la nuova stagione agonistica

Dario Cataldo da Miglianico non vede l'ora che parta la nuova stagione agonistica. Dopo un 2023 assai complicato, a 38 anni ha ancora tante cartucce da sparare e lo vuole fare dopo un recupero da record che lo ha riportato in sella sulla bici ben prima del preventivato. E' storia solo di qualche mese fa: l’incidente che lo ha coinvolto nella prima tappa della Volta a Catalunya 2023 gli ha lasciato un carico di conseguenze fisiche davvero pesanti ma l’abruzzese non si è arreso ed è tornato in corsa quasi a tempo di record, a 6 mesi esatti dall’incidente in occasione della Classica di Amburgo dello scorso agosto. Ha dovuto saltare il Giro d'Italia al quale teneva tantissimo e che scattava proprio dal suo Abruzzo, ma è rientrato e questo già conta. E al Trofeo Matteotti è stato tra i più applauditi sulle strade di casa. 

A 38 anni, guarda ora con rinnovato ottimismo al futuro, che lo vedrà, nel 2024, confermato nell’organico della Lidl-Trek dell'amico e corregionale Giulio Ciccone. 

Al noto giornale spagnolo Marca, il più importante in terra iberica, Cataldo da Miglianico si è raccontato. Ecco le sue dichiarazioni: “Mi è stato consigliato di allungare i tempi di recupero e di aspettare il 2024 per tornare in gara. Ma si sa che gli atleti sono un po’ testardi. La mia sfida era riprendere a correre e l’ho fatto il prima possibile. Probabilmente ho affrettato un po’ i tempi, ma per me era importante riuscirci. Se mi guardo indietro, e a volte capita quando vedo le foto dei momenti in cui ero in ospedale, mi rendo conto che siano stati momenti complicati. Al momento ho ancora qualche problema dovuto alla caduta e non sono al cento per cento. Ma il fatto di poter vivere una vita normale e di poter gareggiare è quasi un regalo per me“.

Cataldo sta per entrare quindi nella sua 18esima stagione da professionista.e sarà uno dei perni di una Lidl-Trek che ha tante ambizioni per il 2024: “Loro vogliono essere i numeri uno, in un futuro non troppo lontano. È un progetto entusiasmante e io ho la fortuna di farne parte. Non è facile restare in una squadra che sta crescendo in questo modo, devi dimostrare tanto per riuscire a farne parte. C’erano infatti colleghi che Luca Guercilena (il direttore generale della formazione WorldTour, ndr) avrebbe voluto tenere, ma le ambizioni della squadra ti spingono a dover fare qualche cambiamento. Il ciclismo ha vissuto diversi periodo in cui alcune squadre hanno portato innovazioni importanti. E queste hanno poi costretto le altre squadre ad adattarsi per poter competere. Adesso c’è la Jumbo-Visma, che sta facendo le cose molto bene e che lo sta facendo di anno; non è certo una cosa esplosa nel 2023. A oggi, la vita di un atleta diventa molto complicata e logorante se non hai la testa che serve. Devi essere mentalmente molto forte per fare tutto quello che viene richiesto in maniera rigorosa”.

La situazione del ciclismo italiano secondo Cataldo? “Noi siamo orgoglioso di aver fatto la storia di questo sport – le sue parole – Prima era tutto concentrato fra Italia, Spagna, Francia, Belgio e poco altro, ma ora le altre Nazioni stanno crescendo molto e per noi rimanere un po’ ai margini è doloroso. Ma è anche vero che oggi ogni risultato ha un prestigio maggiore rispetto a prima. Poi, ci sono i cambi di generazioni e credo che arriveranno corridori forti, come è successo in Spagna con Carlos Rodríguez. Il nuovo Nibali? Prima o poi arriverà”. E magari è un suo vicino di casa e compagno di squadra: Giulio Ciccone!

IMMAGINE DI REPERTORIO RELATIVA ALL'ULTIMO INCIDENTE

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cataldo verso il 2024: "La mia sfida era riprendere a correre e l’ho fatto il prima possibile"

ChietiToday è in caricamento