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Alla d'Annunzio arrivano più di 11 milioni di euro dal ministero per finanziare 140 progetti di ricerca

Con il bando Prin 2020 erano stati 9 i progetti finanziati, per 1,3 milioni di euro: l'incremento è dovuto anche alla quota dei fondi Pnrr confluiti nel programma ministeriale

Buone notizie dal ministero per l'università Gabriele d'Annunzio. Sono infatti 140 i progetti finanziati a valere sugli avvisi Mur Prin 2022 (Progetti di rilevante interesse nazionale), per un totale di 11,3 milioni di euro, in cui sono coinvolti docenti e ricercatori dell'ateneo. 

Di questi, 51 figurano come principal investigator (PI) -19 ricercatrici e 32 ricercatori - 89 sono responsabili di unità operativa - 44 ricercatrici e 45 ricercatori. 

Con il bando Prin 2020 erano stati 9 i progetti finanziati, per un ammontare di 1,3 milioni di euro. L'incremento è dovuto non solo alla ricerca di eccellenza che l’ateneo porta avanti, ma anche alla quota dei fondi Pnrr confluiti nel programma.

Il Prin è il programma ministeriale per la ricerca di base, che finanzia progetti di rilevante interesse nazionale (Prin, appunto), realizzati da università ed enti vigilati dal ministero dell'Università e della ricerca, che per la loro complessità e natura possono richiedere la collaborazione di più unità operative stabilite sul territorio nazionale. Ogni progetto è coordinato da un principal investigator (Pi) e realizzato dai responsabili scientifici delle unità operative previste. Nel 2022 il ministero ha emanato 2 avvisi.

Il primo, quello di febbraio 2022, ha finanziato 78 progetti di ricerca della d'Annunzio, per un totale di 5,2 milioni di euro sui fondi First e Pnrr, cui si aggiunge la quota di co-finanziamento dell'ateneo per 1,6 milioni di euro. Ci sono 25 progetti coordinati da un Pi interno all'ateneo, di cui 6 con meno di 40 anni; 53 i progetti che vedono docenti o ricercatori della d'Annunzio quali responsabili di unità, di cui 8 con meno di 40 anni. 

Con il successivo bando Prin, di settembre 2022, sono stati finanziati 62 progetti dell'università di Chieti, con un contributo ministeriale di 6,1 milioni di euro sulle due linee d’intervento previste. La linea d’intervento A “principale” ha visto finanziati 6 progetti coordinati da un Pi interno all'ateneo, 2 Pi con meno di 40 anni, e 9 progetto in cui docenti o ricercatori della d'Annunzio sono responsabili di unità operativa, 3 quelli con meno di 40 anni. 

La linea d’intervento B “Sud”, riservata a progetti nei quali tutte le unità sono operative nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna) ha visto finanziati: 20 progetti coordinati da un Pi interno all’università, di cui 6 con meno di 40 anni, e 27 progetti in cui i docenti e ricercatori di ateneo sono responsabili di unità, di cui 10 hanno meno di 40 anni.

"I progetti che sono stati valutati e finanziati come di rilevante interesse nazionale - spiega il professor Richard Geoffrey Wise, delegato del rettore alla ricerca di ateneo - affronteranno tematiche relative a campi di ricerca nell’ambito dei tre macrosettori European Research Council (Erc): Physical Sciences and Engineering, Life Sciences, Social Sciences and Humanities. Queste attività concorreranno alla promozione del sistema nazionale della ricerca rafforzando la cooperazione tra università ed enti di ricerca in linea con gli obiettivi tracciati dal Pnrr e correlati a uno dei temi strategici di Horizon Europe. La d’Annunzio - conclude - registra con viva soddisfazione questo risultato che per noi è semplicemente un ulteriore passo in avanti in un cammino che vede il nostro ateneo impegnato sempre di più nella ricerca nella indispensabile condivisione delle nostre attività con università e centri di ricerca a livello nazionale e interazionale".

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