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Per il Tar il test di Medicina è illegittimo, studenti delle superiori sul piede di guerra

Protesta il comitato Quartini lamenta che, con la decisione dei giudici amministrativi e i cambiamenti annunciati dalla ministra Bernini, sarà penalizzato chi ha sostenuto l'esame dalla scuola superiore, come concesso dal nuovo Tolc Med

Si sono riuniti nel comitato denominato Quartini gli studenti che hanno sostenuto il nuovo test d'ingresso per Medicina, il cosiddetto Tolc Med, pur frequentando il quarto anno delle scuole superiori. Una possibilità consentita dalle nuove modalità di selezione che però, lamentano, ora rischia di penalizzarli. 

Il riferimento è non solo a ulteriori nuove modalità di selezione annunciate qualche settimana fa dal ministro dell'Università Annamaria Bernini, ma anche a una recente sentenza del Tar del Lazio. La decisione numero 863 del 17 gennaio scorso annulla la graduatoria unica nazionale del concorso per l'anno accademico 2023/2024 per l’accesso ai corsi di laurea a numero programmato di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria e anche i provvedimenti di istituzione dei Tolc Med, quali tipologie di prove utili per l’inserimento in graduatori.

"Tutto ciò - lamenta il comitato Quartini - lede gravemente i diritti dei 3.000 studenti che, nel corso dell’anno 2023, al quarto anno di scuola superiore, hanno sostenuto le prove Tolc nel mese di aprile e/o nel mese di luglio, conseguendo utili punteggi da utilizzare, a norma delle disposizioni vigenti per tempo, ai fini dell’ammissione ai suddetti corsi di laurea nell’anno accademico 2024-2025". 

La nuova organizzazione dei test d'ingresso, infatti, consentiva agli aspiranti medici diverse opportunità di tentare l'esame di ammissione senza perdere anni preziosi: dunque, gli studenti iscritti al quarto superiore, potevano sostenere quattro prove (due per ogni anno), utilizzando poi il miglior punteggio per inserirsi in graduatoria una volta raggiunta l'età anagrafica per potersi immatricolare. 

"Nel 2023 - dice il comitato Quartini - circa 23 mila studenti del quarto anno, dati Cisia, hanno, quindi, effettuato la doppia prova; di questi una importante percentuale ha raggiunto un punteggio equalizzato tale da consentire un posizionamento in graduatoria utile per la iscrizione al corso di medicina". 

Ma il 7 gennaio, la ministra Bernini, con un post sui social, ha annunciato una modifica del sistema: “Ora si cambia: è evidente che le regole per l’ingresso a Medicina ad oggi non hanno funzionato. Puntiamo a un meccanismo più equo che premi merito e conoscenze. I quesiti dei prossimi test saranno ‘pescati’ da una banca dati che ho voluto fortemente aperta e pubblica, al contrario di oggi. Un’operazione che richiede un piccolo margine di tempo aggiuntivo per organizzare le prove”.

Il rischio, paventano gli aspiranti medici, è che non vengano riconosciuti i punteggi maturati da chi ha già sostenuto il test, pensando di mettere in cassaforte l'ambito posto a Medicina oppure Odontoiatria.

"L'enorme lavoro svolto da migliaia di studenti - dice il comitato Quartini - non deve essere vanificato da modifiche dettate da esigenze politiche o da vicende giudiziarie che rischiano di stravolgere le regole stabilite per un concorso pubblico. Modifiche che rischiano di alterare, o addirittura annullare, il sistema di determinazione del punteggio in spregio del dettato normativo".

"Pertanto - chiedono, annunciando battaglie legali - al fine di garantire che i risultati maturati a seguito dei notevoli sacrifici di tanti studenti di quarta siano tutelati, tenendo conto dei diritti acquisiti, si richiede di convalidare, nel nuovo provvedimento relativo ai test di ammissione, i punteggi conseguiti nei test effettuati nel corso dell’anno 2023 (con o senza equalizzazione), rapportandoli al percentile di collocamento nella graduatoria dello scorso anno".

Il comitato Quartini ha scritto anche alla ministra dell'Università, puntualizzando che la sentenza del Tar del Lazio non fa menzione di chi ha sostenuto l'esame al quarto anno di scuola superiore: "L’ingiustizia - scrivono - appare ancora più evidente se si considera che la succitata sentenza salvaguarda l’immatricolazione di numerosi studenti del quinto anno 2023, che sono entrati alla facoltà di medicina con i punteggi acquisiti mediante lo stesso concorso, poi dichiarato illegittimo, generando una gravissima disparità di trattamento per meri fattori anagrafici. Inoltre le annunciate nuove modalità di esecuzione del Test/Tolc con banca dati aperta darebbero luogo a punteggi difformi da quelli precedenti e ciò li renderebbe non comparabili né assimilabili a quelli già ottenuti".

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