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Cronaca Lanciano

Tribunale di Lanciano blindato: oggi inizia il processo ai rapinatori dei coniugi Martelli

Sei alla sbarra per rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di arma. Uno è imputato solo per favoreggiamento

Inizia oggi, in un tribunale di Lanciano blindatissimo, il processo alla banda che lo scorso 23 settembre seminò il terrore in casa dei coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan. Stamani, infatti, nell'aula della Corte d'Assise, al terzo piano del palazzo di giustizia, è in programma l'udienza preliminare di fronte al gup Giovanni Nappi, con il palazzo di giustizia vietato a giornalisti e familiari degli imputati. Le altre udienze si terranno ai piani inferiori dell'edificio. A garantire il rispetto delle disposizioni imposte dal presidente del tribunale Riccardo Audino, ci saranno decine di uomini delle forze dell'ordine.

Alla sbarra ci sono il presunto capo banda Adrian Martin, estradato dalla Romani un mese e mezzo dopo la violenta rapina; Alexandru Colteanu, bloccato in Campania un paio di settimane dopo i fatti di Lanciano, l'unico dei sette imputati, che non ha mai confermato la sua responsabilità; i fratelli Ion e Costantin Turlica e il cugino Aurel Ruset, residenti in centro storico e ben integrati in città, arrestati dopo pochi giorni nelle campagne frentane, presumibilmente mentre cercavano di allontanarsi dalla città e dall'Italia; George Ghiviziu, anche lui ben integrato in città e residente in centro con moglie e figlio, considerato l'autista della banda che entrò in casa Martelli quella notte, fermato una settimana dopo mentre cercava di nascondersi nelle campagne, aiutato, secondo gli investigatori, da Gheorghe Traian Jacota, che deve rispondere solo di favoreggiamento.

Gli altri sei più giovani, invece, sono accusati di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di arma. Quella notte, dopo essersi introdotti in casa dei coniugi Martelli, iniziarono a picchiare marito e moglie, finendo per tagliare un pezzo di orecchio alla signora Bazzan. Cercavano la cassaforte - mai esistita - e alla fine uscirono con l'auto delle vittime per effettuare prelievi dal bancomat per quasi 2 mila euro. Alla fine, portarono via anche tre orologi e 

Fu una notte terribile, ma i Martelli mai si sono lasciati andare a parole di odio.  

Gli imputati hanno ammesso, a vario titolo, le proprie responsabilità, ad eccezione di Colteanu, e sono stati incastrati da diverse tracce emerse dalle analisi della polizia scientifica di Ancona

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