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Chieti Città Aperta, lo storico Paziente: "Una romanzesca pagina di storia con numerosi falsi storici"

Il presidente della locale sezione dell'Anpi confuta diversi episodi raccontati nel libro di Angelo Meloni, base dell'onorificenza che verrà consegnata domani alla città

Alla vigilia della cerimonia per la consegna della medaglia d'oro al valore civile alla città per i fatti legati a "Chieti città aperta", in programma domani, lo storico Filippo Paziente, presidente della sezione locale dell'Anpi, vuole ristabilire la verità storica su uno dei periodi più drammatici vissuti nel capoluogo teatino. Lo fa con uno scritto che riportiamo intergralmente di seguito. 

La solenne cerimonia sarà celebrata con un convegno intitolato “Chieti città aperta. Una storia di straordinaria generosità”. I numerosissimi spettatori assisteranno a un fuoco di artificio di osanna e applausi a monsignor Giuseppe Venturi, agli amministratori, alla popolazione e forse anche ai comandanti tedeschi.

Bene ha fatto il consiglio comunale ad approvare il 5 dicembre 2011 la mozione presentata dal consigliere Enrico Bucci sulla richiesta di una onorificenza al merito civile alla città: per il coraggio con cui ha sopportato le terribili condizioni di vita nei nove mesi dell’occupazione tedesca; per l’infaticabile e coraggiosa attività di monsignor Venturi, del podestà Alberto Gasbarri e dell’amministrazione comunale, per lenire le sofferenze della popolazione; per la generosità di gran parte dei residenti verso i profughi; per l’eroismo dei partigiani.

Per la ricostruzione storica degli eventi è stato utilizzato come fonte il libro “Chieti città aperta” di Angelo Meloni, che ha eretto un “monumento” a monsignor Venturi, esaltandolo salvatore della città dalla distruzione totale, e della popolazione dallo sfollamento. Fu lo stesso arcivescovo a designarlo suo storiografo ufficiale, benché fosse a conoscenza che era stato capo dei servizi politici e culturali della Federazione fascista, esaltatore del genio di Mussolini, autore di articoli antisemiti su “Il Nuovo Abruzzo”, organo del Pnf provinciale. Nella lettera inviata il 18 giugno 2012 al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, il sindaco Di Primio, d’accordo con Bucci, ha allegato fotografie e documenti tratti in prevalenza da libro di Meloni. (Sull’eroismo dei partigiani si sono limitati ad allegare l’opuscoletto di Mario D’Alessandro “dimenticati eroi teatini”.) “Chieti città aperta” è un testo datato – è stato pubblicato nel 1947 – e sarà anche la fonte principale del convegno. È la narrazione di una “romanzesca pagina di storia” che, sottoposta ad attenta revisione documentale, si rivela composta di numerosi falsi storici. Ne cito alcuni.

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