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Lunedì, 29 Aprile 2024

VIDEO | Il leader di Italia Viva Matteo Renzi: "Se l'impresa D'Amico riesce grandi opportunità per l'Abruzzo"

L'elogio all'Abruzzo, a Ennio Flaiano e Sergio Marchionne, le stoccate al presidente uscente Marco Marsilio e la risposta sulla coalizione che vede anche Azione di Calenda: "Qui non è in gioco il futuro delle coalizioni nel mondo, ma è in gioco il futuro dell'Abruzzo e noi al futuro dell'Abruzzo teniamo"

“Se domenica riusciremo nell'impresa di portare Luciano D'Amico nella guida della Regione che si potranno sviluppare le opportunità dell'Abruzzo con ancora più forza. La mia presenza qui è un modo per dirvi: credete in voi stessi, siete un grande popolo, avete dei grandi valori e siete una risorsa straordinaria”.

A dirlo parlando in una gremita sala consiliare del Comune di Pescara dove è stato accolto da urla e applausi, è stato il presidente di Italia Viva Matteo Renzi arrivato per sostenere la candidatura di Luciano D'Amico candidato del centrosinistra con il Patto per l'Abruzzo e la lista Riformisti e Civici che vede anche la presenza del suo partito. Un abbraccio tra i due all'arrivo di quest'ultimo e parole, quelle pronunciate da Renzi, arrivate dopo un intervento in cui ha raccontato del suo rapporto con l'Abruzzo cui, questa una prima piccola stoccata lanciata al candidato presidente e presidente uscente Marco Marsilio, non è legato da rapporti familiari, ma da una “passione che deriva innanzitutto dalla forza culturale che avete sempre espresso”, ha aggiunto citando come uno dei suoi scrittori preferiti Ennio Flaiano e leggendo un passaggio di un testo in cui parlava della sua abruzzesità di cui “ahimé”, scriveva di aver conservato tutto elogiandone i valori: dalla tolleranza alle pietà cristiana fino all'empatia e la franchezza.

Un Abruzzo capace, ha aggiunto, di dare i natali anche a Sergio Marchionne che ha legato indissolubilmente al rinnovamento della Fiat che incontrava a Detroit e non sul territorio, ha aggiunto rimarcando l'internazionalità dei personaggi abruzzesi e quella spinta arrivata dalla politica abruzzese, ha proseguito Renzi, con il Masterplan “che è stato il frutto del lavoro di tanti, da D'Alessandro a D'Alfonso. Mentre Marsilio stava facendo il tesoriere a Roma, un lavoro usurante me ne rendo conto – ha proseguito con la sua seconda stoccata – stavamo portando risorse economiche in Abruzzo, cosa che D'Amico sa bene dato che era rettore. Le possibilità che Pescara sta dimostrando non solo all'Abruzzo, ma nei giornali di tutto il mondo che è una cosa molto bella, è il segno di una potenzialità per le qualità che avete per le persone che siete ed è un grande segnale di speranza”.

Rispondendo alla stampa Renzi ha quindi detto la sua sull'appuntamento di domenica quando gli abruzzesi saranno chiamati a rinnovare il consiglio regionale. “Credo che sia importante che i cittadini abruzzesi scelgano sulla base alla qualità dei candidati e delle loro idee. C'è una grande attenzione anche nazionale sull'Abruzzo perché i vari schieramenti immaginano chissà quali conseguenze a livello romano. Il mio suggerimento da ex sindaco ed ex amministratore è scegliete sulla base del candidato che preferite e pensate al futuro del vostro territorio. Per questo motivi noi stiamo con D'Amico”.

Un'alleanza che in Abruzzo si è costruita anche con Azione di Calenda e il Movimento 5 Stelle. A Renzi chiediamo quindi se questo sia un matrimonio possibile. “Io penso che saremo un Paese maturo e civile quando i confronti elettorali si faranno per scegliere il sindaco, il presidente della Regione, la coalizione di governo, e cioè si voterà con la sufficiente consapevolezza del fatto che in questa partita qui non è in gioco il futuro delle coalizioni nel mondo, ma è in gioco il futuro dell'Abruzzo e noi al futuro dell'Abruzzo teniamo e per questo pensiamo che D'Amico sia meglio di D'Amico. Non c'è un racconto, una ricostruzione per cui diventa una coalizione”.

Una tesi per sostenere la quale porta alcuni esempi: “a Genova – prosegue Renzi - noi appoggiamo il sindaco Bucci però in coalizione ha la destra e non è che io sono diventato alleato di Giorgia Meloni. Io voto Bucci a Genova perché lo ritengo bravo come voto qua D'Amco, come voto Bonaccini in Emilia Romagna o come in Sicilia abbiamo votato la Galla. Si scelgono le persone. Quello che è interessante – prosegue e conclude - per chi vuole fare grandi considerazioni politiche è: alle europee c'è il proporzionale e allora lì bisogna votare Italia Viva a maggior ragione, anche alle regionali ovviamente, ma lì Italia Viva da sola”.

A chi gli chiede qual è l'insegnamento, se c'è stato, che arriva dalle elezioni regionali in Sardegna con la vittoria di Alessandra Todde che ha spostato l'attenzione nazionale sull'Abruzzo chiosa: “lo vediamo lunedì”

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