Quindici ore in attesa al pronto soccorso per un "dito a martello": malinteso o grave disservizio?
Una frattura sospetta alla falange, un codice bianco in pronto soccorso e un’attesa lunga una notte e un’intera mattinata, fino a decidere di andare e via e rivolgersi altrove. Non era una cosa grave, per fortuna, ma Sara Palmieri ha deciso di segnalare quanto accaduto l’altro giorno al pronto soccorso di Chieti a una persona cara che accompagnava anche per gli altri che erano nelle stesse condizioni lì ad aspettare.
“Siamo stati in attesa al pronto soccorso dalle 21.55 di venerdì sera, 29 luglio - racconta la giovane teatina – per una falange probabilmente rotta, ma soltanto alle 4.45 la persona che era in servizio all'accettazione ci ha spiegato che l'ortopedico dalle ore 20 è in reperibilità e che non c’era possibilità di visita fino al mattino dopo. Noi non sapevamo che l’ortopedia fosse solo su reperibilità e su casi gravi, se ce lo avessero detto prima ci saremmo risparmiati una notte fuori casa in attesa. C’era anche un’altra ragazza straniera con lo stesso problema che piangeva per il dolore e che l’indomani si sarebbe dovuta recare al lavoro, senza un referto, senza una spiegazione. Era disperata. Perchè non ci è stato detto quando siamo arrivati?”.
I ragazzi a quel punto decidono di dormire un'ora fuori in auto per poi tornare in accettazione, dove viene loro assegnato un altro codice bianco.
“Alle 10 del mattino di sabato non eravamo ancora stati chiamati – riprende Sara – nel frattempo avevo contattato anche i carabinieri. Alle 12,45, dopo altre ore di attesa invano abbiamo deciso di andare via e ci siamo diretti di corsa al pronto soccorso di Guardiagrele, che di lì a poco avrebbe chiuso, dove abbiamo potuto fare le lastre: falange lussata. Senza medico, né manovra ortopedica. Il paziente ha avuto soltanto il referto e il consiglio di acquistare una stecca plastificata. Racconto questo perché è stato veramente avvilente. Abbiamo trascorso una nottata intera al pronto soccorso per una mancata comunicazione, noi abbiamo potuto farlo ma chi era lì quella sera, in autobus, probabilmente aveva altri problemi. In questi posti manca la competenza empatica, proprio quando la gente sta male. I carabinieri ci hanno detto che abbiamo 90 giorni di tempo per sporgere denuncia: non credo la faremo per un codice bianco, ma siamo veramente delusi e avviliti davanti a questi episodi e non vogliamo che restino senza conseguenze. Come possiamo fidarci di un'assistenza alle urgenze se non c'è un'uniformità di comunicazione?".