Uto Ughi e l'Orchestra da Camera di Santa Cecilia "I Filarmonici di Roma" per festeggiare i duecento anni del Teatro Marrucino
Appuntamento il 2 febbraio per il Concerto del Bicentenario
Il Teatro Marrucino di Chieti compie duecento anni e per celebrare una vicenda artistica straordinaria, che dal gennaio 1818 ad oggi lo ha reso il fulcro della vita culturale abruzzese consegnandogli un ruolo di prim’ordine nella storia della musica e del teatro italiani, non poteva mancare un ospite d’eccezione.
Venerdì 2 febbraio, alle ore 21, Uto Ughi salirà sullo splendido palco neoclassico del Teatro teatino per esibirsi insieme all’Orchestra da Camera di Santa Cecilia “I Filarmonici di Roma” in un programma dedicato a Haydn, Mozart e Paganini.
Erede della tradizione che ha visto fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Uto Ughi è noto in tutto il mondo per i suoi meriti musicali, per i quali ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce e la Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione. L’Orchestra de “I Filarmonici di Roma” è invece una delle compagini musicali che meglio rappresenta la musica italiana all’estero. È stata insignita, tra l’altro, della Medaglia d’Oro in Campidoglio e del Premio “Caelsia” per l’Arte e la Cultura.
Con il Concerto del Bicentenario la Deputazione Teatrale inaugura un 2018 particolarmente ricco di iniziative: la lirica, la prosa, la musica nei suoi diversi generi, ma anche il teatro emergente, il teatro dialettale e il teatro ragazzi compongono una programmazione molto articolata, che coniuga l’attenzione verso i classici con la promozione delle espressioni culturali più innovative. Tutto questo in linea con la storia del Marrucino, che per la sua opera di valorizzazione del patrimonio teatrale ed operistico ha ottenuto il titolo di Teatro di Tradizione.
Il Bicentenario non sarà solo l’anno dei grandi spettacoli e concerti. Non mancheranno convegni e momenti di approfondimento che, oltre a ripercorrere una prestigiosa tradizione artistica, vogliono coinvolgere il pubblico in una riflessione sul ruolo che il teatro e la musica hanno assunto, e possono ancora assumere, nel rilancio dell’identità italiana.