Spettacolo teatrale "Le Recidiviste" a Palazzo Lepri
Le récidiviste - Ovvero Boris tra le serve di Genet andrà in scena a Palazzo Lepri domenica alle 21.
Boris è un intruso, un personaggio maldestro che non appartiene , al pari degli altri, allo spettacolo che va in scena.
Questo eccezionale equivoco è il motore di una serie di domande che conviene porsi sin da subito:
-possono i personaggi sopravvivere allo spettacolo che gli appartiene?
-può uno spettacolo divenire anche la distruzione del suo testo scenico?
-fino a che punto un attore può infischiarsene di ciò che l’autore ha scritto per lui?
Effettivamente sembrerebbe per come stanno le cose in questa stramba messinscena che il teatro sia uno straordinario spazio di libertà dove le regole ci sono per non essere osservate e dove l’atto creativo dell’attore azzera ogni istanza di potere che lo limita: l’attore a teatro è libero dal testo che pur rappresenta, inventa storie a partire da altre storie senza la paura di commettere peccato di lesa maestà.
Ed allora Boris è un intruso perché protagonista dello spettacolo “Una festa per Boris” di Thomas Bernhard che abbiamo messo in scena l’anno scorso e del quale ci siamo così tanto innamorati da scegliere di non abbandonarlo e di portarcelo dietro per catapultarlo nello spettacolo che avremmo messo in scena quest’ anno ovvero “Le serve” di Jean Genet. L’incontro tra personaggi di spettacoli diversi ha dato origine ad una nuova storia, una storia di altre storie come dicevo sopra, con il goffo Boris che cerca la sua parte in ogni scena proponendosi agli altri di rappresentare ora questo ora quello nel tentativo di entrare a pieno titolo nella messinscena. Non è cosa facile perché se da una parte l’attore è libero di dare al proprio personaggio la vita che vuole, dall’altra c’è una reale necessità di rappresentarne l’originale. E’ da questo scontro continuo tra verità scenica ed invenzione che lo spettacolo si dipana fino al termine in cui l’estraneo Boris avrà finalmente un ruolo nello spettacolo facendo tuttavia la stessa fine che fece nello spettacolo dal quale proviene a significare probabilmente un’amara verità e cioè che i personaggi pur avendo la libertà d’essere ovunque, hanno sempre lo stesso destino.
“Le recidiviste” è la terza collaborazione tra Teatri OFFesi e il Centro Belelà di Chieti. Gli spettacoli sono sempre esiti finali di laboratori annuali organizzati intorno a tematiche predefinite come in questo caso e cioè quello della libertà dell’attore a teatro.
La regia è di Lorenzo Marvelli. Gli attori in scena sono Pietro Monacelli nella parte dell’intruso Boris, Anastasia Delle Monache e Veronica Pellegrini nella parte delle serve e Paola D’Angelo nel ruolo della Signora padrona di casa.