Presentazione del libro “Lettopalena 'Universitas' e Borgo Autentico” di Gerardo Vittoria
Venerdì 13 agosto, all’Abbazia di Monteplanizio di Lettopalena, alle ore 17, è in programma la presentazione del libro di Gerardo Vittoria “Lettopalena “Universitas” e Borgo Autentico”. Saranno presenti l’autore e il sindaco di Lettopalena Carolina De Vitis.
Il volume è dedicato al nonno materno di Gerardo Vittoria, Eusebio Teti, nato a Lettopalena nel 1874 e morto a Palena nel 1975, nel ricordo delle serate passate dall’autore ad ascoltare i racconti della sua lunga e avventurosa vita.
Nel corso dei secoli Lettopalena ha subito tutte le vicissitudini storiche che hanno caratterizzato l’intera zona: l’autore le ripercorre con entusiasmo e passione.
In “Lettopalena “Universitas e Borgo Antico” si parte dal cosiddetto “Paese Vecchio”, quello raso al suolo dalla ferocia delle truppe tedesche nell’ultima guerra mondiale e che oggi è considerata la “Pompei Moderna dell’Abruzzo” per i resti che testimoniano i lutti e le miserie dell’u1tima guerra.
Il volume esamina la preistoria, passando poi al periodo romano e successivi e alla fase del basso ed alto medioevo con le famiglie che dominarono Lettopalena fino a1l’abolizione delle leggi feudali. Si passa poi al XIX e XX secolo fino a raggiungere i giorni nostri, con un excursus che non riguarda solo momenti storici, ma anche tanti episodi curiosi, i costumi, le tradizioni, la Chiesa e la religione, la toponomastica del paese distrutto, i mestieri e l’economia locale, gli eventi funesti, i sistemi di misura locali, il catasto, gli appuntamenti mancati, la centrale idroelettrica Aventino Primo Salto, i caduti della Prima e Seconda Guerra Mondiale per poi passare alla meravigliosa rinascita di Lettopalena in un borgo nuovo.
Così Gerardo Vittoria presenta spiega lo spirito che lo ha animato nei tre lunghi anni di ricerche che hanno portato alla stesura del libro: “Aver scritto la storia della cittadina di Lettopalena ha significato immergersi in tante meraviglie ed episodi nascosti che soltanto i documenti sono riusciti a riportare alla luce e consegnare alla memoria delle presenti e future generazioni”.
Il sindaco di Lettopalena, Carolina De Vitis, ha curato la prefazione del volume.
“Un ricordo unisce oggi queste mie righe al lavoro dell’autore, come me stretto all’amore del nonno materno: Nonno Nicola, al servizio del nostro Comune, le cui dolci parole rimbombano ancora nella mia testa (“Fatti voler bene”) e Eusebio un nostro compaesano, per l’amore del quale nasce questo libro. È per questo che la pubblicazione di quest’opera storica è un evento di particolare grazia, poiché sintesi di sincero affetto per le proprie radici e per le tante vicende umane che ne hanno generato e distinto la cultura. Un vero e proprio atto d’amore in cui lo spirito si piega su se stesso e indaga, studia e raccoglie le sparse memorie, tessendole tuttavia in un quadro unitario per l’intelligenza, per offrire, con umiltà, un contributo di gratitudine e di crescita civile. Ho accolto con piacere l’invito di Gerardo Vittoria, tecnico e ricercatore palenese, di scrivere poche righe a mo’ di prefazione per questo suo lavoro che corona anni di ricerche archivistiche, di sopralluoghi, di contatti e interviste.
L’autore ripercorre la nostra “storia locale” fin dalla preistoria, investendo i diversi settori della vita di Lettopalena: la storia si rende partecipe della vita della nostra cittadina sia sotto il profilo culturale che economico e sociale. L’identità di Lettopalena è tracciata in ogni aspetto, direi quasi esaltata ed evidenziata al punto giusto con tanti documenti comprovanti la narrazione. Caratteristica del libro è la copiosità degli avvenimenti e delle notizie, oltre a piccole curiosità che spaziano nei diversi periodi di vita storica di Lettopalena, con uno sguardo ampio che abbraccia l’intero territorio.
Abbiamo bisogno, sempre di più, di persone che ci aiutino a salvare e a tramandare la storia, i riti e le abitudini del nostro paese.
Il trascorrere del tempo indebolisce i ricordi, la morte degli anziani ci priva dei veri depositari delle nostre tradizioni. Con il passare degli anni si corre seriamente il rischio di perdere una parte importante della nostra storia”.