Conferenza sulle Madonne lignee e visita alle statue lignee mariane della città
L’11 aprile nella chiesa della SS. Trinità alle ore 17 Angela Rossi, presidente dell’associazione ArteMind svolgerà una conferenza sulle Madonne Lignee abruzzesi: iconografia e significato, esaminando le principali opere lignee presenti nella città di Chieti e nell’intera regione. Il 14 aprile è prevista una visita alle statue lignee visitabili nella città di Chieti. Partenza alle 18 dalla chiesa della Trinità. Prima tappa alla chiesa di Santa Maria della Civitella e successivamente seguirà la visita alla Chiesa di San Domenico al Corso.
Alle origini del Cristianesimo il culto delle statue era visto come idolatria ed era condannato a causa della loro superstiziosa adorazione. Forme iconografiche in precedenza riferite a Diana, Minerva, Cerere, Iside trapassarono alle immagini di devozione mariana. Poi nel Medioevo fiorì il culto di statue in particolare lignee nelle chiese e nei santuari. La scultura in legno era assai più leggera e facilmente trasportabile e questo la rendeva particolarmente adatta ad essere impiegata in liturgie itineranti e veniva percepita ricca di valenze simbolico-sacrali. Il territorio abruzzese conserva un buon numero di statue lignee realizzate nel periodo medievale distribuite nei percorsi delle valli e dei fiumi, attraversati anche dalla transumanza, in particolare nei territori del Vomano e del Sangro. Dal punto di vista iconografico le Madonne abruzzesi riprendono le tipologie della Vergine in trono con Cristo Bambino benedicente, della Sedes sapientiae, una categoria di Madonne in Maestà, che assimila Maria al trono di Salomone, adatto al tema dell’Incarnazione, e della Vergine Regina con la corona in capo ornata di gemme e quella della Madonna lactans. La statua lignea più antica è quella del Duecento della Madonna del Colle a Pescocostanzo. L’influenza francese è riscontrabile nelle espressioni arcuate dei visi, come si evidenza nella famosa statua della Madonna del Sorriso a Canneto nella Valle del Trigno. Nella città de L’Aquila nel Munda sono conservate le statue più importanti abruzzesi, tra cui ricordiamo la Madonna di Fossa, di Castelli, di Picenze, delle Concanelle, le Madonne, opere di Silvestro di Giacomo, di Giovanni di Biasuccio, di Saturnino Gatti. Si chiama Salus Populi Teatini la statua mariana in bronzo, ispirata alla celebre Mater Populi Teatini, custodita nella Cattedrale di San Giustino, che dallo scorso 25 marzo è stata posta nella nicchia sulla facciata della Chiesa della SS.ma Trinità, che nel 1609 ospitava una antica statua lignea del XIV sec. tuttora esistente all’interno. Nella Chiesa di Santa Maria della Civitella è presente una delicata Madonna fittile policroma del ‘500 modellata secondo i canoni scultorei propri dell’arte Abruzzese del tempo. Nella Chiesa di Mater Domini è conservata una statua lignea cinquecentesca raffigurante la Madonna seduta con il Bambino, situata presso l'altare maggiore, opera di Gianfranco Gagliardelli, oppure secondo altri di Pietro Aquilano. Nella Chiesa di San Domenico al Corso sono custodite la Madonna con Bambino, opera di Andrea dell’Aquila 1450, proveniente dalla Chiesa San Salvatore di Fara Filiorum Petri, la Madonna con Bambino (Bambino perduto), prima metà del XV sec, dalla chiesa dell'Annunziata dei Crociferi, la Madonna di Orsogna (metà XIV secolo) dalla chiesa di San Nicola di Bari di Orsogna. Nella Chiesa di San Francesco al Corso è presente una Madonna lignea policroma risalente al XV sec. Nella chiesa di Sant’Anna è stata ritrovata la Metterza, datata all metà del XIII sec.. Si tratta di un modello iconografico assolutamente unico in Abruzzo e assai raro anche al di fuori della regione, essendo generalmente più diffuso in pittura che in scultura. La sua utilizzazione testimonia l'intenso dinamismo culturale ed artistico, che caratterizzò le botteghe dei maestri lignari abruzzesi nel corso del Duecento.