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Salute

In aumento i ricoveri per infarto nel 2022: sono 1200 in più dell'anno precedente

La mortalità a 30 giorni è in diminuzione. Secondo il report di Agenas, il policlinico Ss Annunziata di Chieti è tra le strutture che esegue più bypass e in cui l'area cardiovascolare raggiunge un livello di qualità alto

In aumento i ricoveri per infarto. Nel 2022 sono stati circa 1.200 in più rispetto al 2021, con un riavvicinamento parziale al trend prepandemico: la riduzione sul valore atteso rimane pari al 6,5% (circa 7.400 ricoveri in meno). Sono alcuni dei dati contenuti nel Programma nazionale esiti (Pne) presentato oggi da Agenas, come riporta l'agenzia Dire.

Per ciò che concerne la mortalità a 30 giorni dall'ammissione in ospedale, si è registrata nel 2022 una percentuale pari a 7,7%, poco al di sopra dell'atteso (7,0%), ma in diminuzione rispetto al 2020 (8,4%). In merito alla tempestività di accesso all'angioplastica coronarica (Ptca) in pazienti affetti da infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto St (Stemi), la proporzione effettuata entro 90' è rimasta complessivamente costante nel triennio, passando da un valore mediano del 56% nel 2020 al 57% nel 2022.

Considerando le strutture con almeno 100 ricoveri per Stemi, 65 su 152 presentano proporzioni di Ptca entro 90' superiori alla soglia del Dm 70/2015 (60%). Le 10 strutture che hanno proporzioni più elevate di Ptca eseguita tempestivamente sono la casa di cura Città di Lecce, l'ospedale degli Infermi (Ponderano-Biella), l'azienda ospedaliera universitaria Mater Domini (Catanzaro), l'azienda ospedaliera Università Policlinico Tor Vergata (Roma), il Presidio Ospedaliero Giovanni Paolo II (Sciacca), l'Ospedale Del Cuore G. Pasquinucci (Pisa), il Presidio Ospedaliero S. Antonio Abate (Erice), lo Stabilimento di Ascoli Piceno, lo Stabilimento di Pesaro e il Presidio Ospedaliero di Chiari (Brescia).

Relativamente al numero di ricoveri per Bac isolato (ossia non associato a interventi su valvole o endoarteriectomie), nel 2022 è proseguito il recupero del gap rispetto al trend prepandemico, con uno scostamento stimabile intorno a -10% (pari a circa 1.350 ricoveri in meno). Relativamente alla soglia minima dei 200 interventi/anno indicata dal Dm 70/2015, si è osservata nel 2022 una diminuzione delle strutture sopra soglia (11 rispetto alle 15 del 2021), corrispondente al 24% del volume complessivo dei ricoveri (era 33% nel 2021 e 23% nel 2020). La mortalità a 30 giorni rimane comunque al di sotto della soglia del 4% indicata dal DM 70/2015.

Le 11 strutture che hanno effettuato 200 o più interventi di Bac sono il policlinico universitario Agostino Gemelli (Roma), l'Aoor San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona (Salerno), Villa Maria Cecilia Hospital di Cotignola, l'ospedale di Treviso, l'ospedale del Cuore G. Pasquinucci (Pisa), lo stabilimento Umberto I - G. M. Lancisi (Ancona), il policlinico universitario Campus biomedico (Roma), l'Aou Careggi (Firenze), il policlino SS. Annunziata di Chieti, l'Aou Mater Domini (Catanzaro) e l'ospedale civile di Legnano (Milano).

Per quanto riguarda gli interventi di valvuloplastica o sostituzione valvolare, è proseguita la ripresa già avviata nel 2021, con un progressivo riavvicinamento al trend prepandemico (-9,3% rispetto all'atteso, corrispondente a circa 3.800 ricoveri in meno). L'area cardiovascolare è valutata complessivamente attraverso 6 indicatori: - infarto miocardico acuto: mortalità a 30 giorni; Stemi: proporzione di trattati con Ptca entro 90 minuti dall'accesso nella struttura di ricovero/service; scompenso cardiaco congestizio: mortalità a 30 giorni; bypass aorto-coronarico isolato: mortalità a 30 giorni; valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache: mortalità a 30 giorni; riparazione di aneurisma non rotto dell'aorta addominale: mortalità a 30 giorni

È applicata una soglia di volume per struttura per il bypass aorto-coronarico di almeno 360 interventi negli ultimi due anni. Laddove la soglia non venga raggiunta, l'indicatore è valutato come di qualità molto bassa indipendentemente dall'esito. Sul totale di 562 strutture che sono valutate col treemap in quest'area, sono solo 55 le strutture con tutti e sei gli indicatori calcolabili. Di queste, l'azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze è l'unica struttura che raggiunge un livello di qualità molto alto.

Sono 17 le strutture che raggiungono un livello di qualità alto: ospedale mauriziano Umberto I (Torino), Humanitas Gavazzeni (Bergamo), Fondazione Poliambulanza (Brescia), centro cardiologico Fondazione Monzino (Milano), Irccs S. Raffaele (Milano), ist. clinico Humanitas (Rozzano), ospedale di Treviso, ospedale di Mestre, ospedale di Vicenza, presidio ospedaliero Cattinara e Maggiore (Trieste), presidio ospedaliero Smm (Udine), Irccs policlinico S. Orsola (Bologna), stabilimento Umberto I - G. M. Lancisi (Ancona), policlinico universitario A. Gemelli (Roma), az. osp. univ. policlinico Tor Vergata (Roma), ospedale clinicizzato SS. Annunziata do Chieti e Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona (Salerno).

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