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Lunedì, 29 Aprile 2024
Teatro

Il teatino Alessandro Blasioli porta in scena a Roma "Questa è casa mia" a quindici anni esatti dal sisma

Lo spettacolo scritto, diretto e interpretato dell'attore e drammaturgo andrà in scena a palazzo Merulana il 6 aprile, nel giorno esatto del quindicesimo anniversario del sisma che ha colpito L'Aquila nel 2009

“Paolo non sapeva che il Miserere di Chieti fosse lo stesso di quello cantato nella processione del Venerdì Santo della sua città, L’Aquila. E rimane pertanto attonito, per tutte e tre le volte che il canto è intonato in direzione della città smembrata dalla furia della terra”.

Inizia così “Questa è casa mia”, monologo di teatro civile che il giovane attore e drammaturgo originario di Chieti, Alessandro Blasioli,  porta in scena dal 2017 in Italia e all’estero. Vincitore di 17 premi nazionali (negli Stati Uniti nel 2018 ha vinto anche il festival InScenaNY), lo spettacolo scritto, diretto e interpretato dell'attore e drammaturgo abruzzese andrà in scena a Roma (Palazzo Merulana) il 6 aprile, nel giorno esatto del quindicesimo anniversario del sisma che ha colpito L'Aquila e l’Abruzzo nel 2009. 

Il racconto delle peripezie vissute dalla famiglia Solfanelli a seguito del terremoto che ha colpito L’Aquila e l’Abruzzo nel 2009 si intreccia con il racconto dell’amicizia tra Paolo e Marco, travolta anch’essa dalla potenza della natura e dall’iniquità dell’uomo. Se infatti da una parte ci sono Rocco e Piera, costretti ad un infinito peregrinare insieme al figlio tra hotel della costa, feste di paese, tendopoli, rivolte civili e New Town, dall’altra c’è il terremoto che non ha disintegrato solo le case ma anche gli affetti e i legami. 

“Ho iniziato a scrivere questo spettacolo nel 2014 – racconta Alessandro Blasioli - quando ho scoperto che, a eccezion fatta degli abruzzesi, molte persone ignorassero la situazione del post sisma aquilano. Ho deciso, quindi, di parlare non della tragedia in sé, ma di quello che si poteva e si doveva evitare nel dopo sisma con estrema ironia, cercando il poetico e il divertente anche laddove sembra non ci sia”.

A quindici anni esatti da quel 6 aprile 2009 che ha cambiato per sempre la storia dell’Abruzzo e del suo capoluogo Blasioli racconta una storia tanto singolare quanto universale, prendendo in prestito principi derivanti dalla commedia dell’arte (che ha studiato a Parigi con Carlo Boso) messi a servizio della solida struttura del teatro di narrazione. Blasioli è “uno, nessuno e centomila” nel tentativo (riuscito) di portare sul palcoscenico un dramma collettivo. Il risultato è uno spettacolo intenso e complesso, in cui i freddi dati della cronaca, i numeri e le lettere della burocrazia si intrecciano con le emozioni e la forza viscerale della materia umana che narra la propria storia. 
 

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