Metro: lavoratori reintegrati dal giudice "invitati" a restare a casa
E' quanto denuncia la Cisl: "La direzione aziendale ha invitato i 9 lavoratori licenziati un anno fa a manifestare l’eventuale disponibilità al trasferimento in altra sede o a esprimere il gradimento per un’offerta economica incentivante all’uscita"
"La società Metro Italia Cash&Carry Spa non gradisce l’ordinanza del Giudice del Lavoro di Chieti, che riammette i nove lavoratori licenziati circa un anno fa nel punto vendita di Sambuceto e, pertanto, preferisce pagare lo stipendio a vuoto, ma li 'esonera' dalla prestazione lavorativa".
E’ quanto la direzione aziendale avrebbe comunicato per iscritto una settimana fa ai singoli lavoratori, invitandoli a manifestare l’eventuale disponibilità al trasferimento in altra sede o ad esprimere il gradimento per un’offerta economica incentivante all’uscita.
"Una manifesta e aperta dichiarazione di 'indesiderati' - commentano dalla Cisl Abruzzo - ma ancor di più, una posizione discriminante nei confronti di questi lavoratori, che erano stati licenziati con la sola motivazione di essere degli esuberi, a causa della crisi economica, ma non perché ritenuti improduttivi. Invece, la verità è un’altra. Con questa decisione, la direzione Metro non solo dimostra di non essere in crisi economica, visto che preferisce pagare degli stipendi a lavoratori a cui nega la dignità del lavoro, ma anche che le motivazioni alla base della riduzione di personale erano di tutt’altra natura diversa, dalle quelle economiche e produttive".
Domani, mercoledì 16 aprile, alle 10, il sindacato terrà una conferenza stampa all’Hotel Duca D'Aosta a Pescara, per spiegare all’opinione pubblica il “calvario” dei nove lavoratori dipendenti Metro. Ci sarà anche Leonardo Piccinno, segretario generale Fisascat Cisl.
"Altra grande contraddizione- aggiungono i sindacalisti - sta nel fatto che si rende disponibile a trasferire i lavoratori negli altri punti vendita sparsi in Italia, mentre, in questi siti è operativo un contratto di solidarietà sottoscritto a livello nazionale per sopperire ad analoga crisi di vendita"