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Cronaca Lanciano

Scompare la Faist: l'azienda diserta l'incontro in Regione e porta via i macchinari di notte

Una fine scritta nel giro di qualche ora: alle 17 la proprietà era attesa per un incontro a cui non si è presentata e con il buio tutto è stato trasferito a Perugia

Capannoni svuotati nella notta: è andata così, alla Faist di Lanciano, in località Cerratina, dove dopo la manifestazione per impedire che i camion portassero via i macchinari, in vista del trasferimento in Umbria, la proprietà ha inviato i mezzi con il calare del buio. Ma i 16 lavoratori, perlopiù donne, non si arrendono e continuano a rivendicare il proprio diritto al lavoro, dato che non hanno avuto il giusto preavviso.

Stamani, hanno ricevuto la visita del sindaco di Lanciano e presidente della Provincia Mario Pupillo che insieme al presidente del consiglio comunale frentano Leo Marongiu ha parlato a lungo con i lavoratori.

"Ritengo questa condotta assolutamente irrispettosa delle norme, delle leggi e delle procedure sindacali che prevedono prima di qualsiasi delocalizzazione o chiusura dello stabilimento un confront di almeno 45 giorni, per poi istituzionalizzare la crisi nelle sedi competenti", attacca Pupillo. "Si tratta - aggiunge - di un inedito grave e pericoloso che danneggia i lavoratori in primis e l'intero comprensorio frentano, cancellando con un colpo di spugna diritti e procedure sindacali senza tenere conto delle persone che in quello stabilimento hanno dato lavoro e passione. Quanto accaduto è insostenibile, cancella in una notte le conquiste sindacali a tutela dei diritti dei lavoratori e del lavoro, diritti inalienabili sanciti nella Costituzione. Saremo in prima linea al fianco dei lavoratori e dei sindacati - assicura - per capire le modalità di quanto accaduto e contrastare queste azioni piratesche nei tavoli istituzionali regionali e nazionali, oltre che nelle sedi competenti della magistratura". 

La Regione aveva convocato per ieri pomeriggio l'azienda, alla presenza delle maestranze, dei sindacati e del prefetto, ma la proprietà non si è presentata né alle 17, orario fissato per l'incontro, né successivamente. 

L'assessore regionale alle Attività produttive, Mauro Febbo, commenta l'accaduto come "una sconfitta non solo dei lavoratori ma anche delle istituzioni”.

Dopo l'accordo sulla riunione "nulla - commenta l'assessore lasciava intravedere l'accelerazione scattata nella notte scorsa. Oggi, purtroppo, il trasferimento dei macchinari significa aver pregiudicato sensibilmente e  negativamente la trattativa e la difesa dei lavoratori. La Regione – conclude - metterà in campo tutte le proprie energie e le risorse per trovare idonee soluzione e cercare di salvaguardare i posti di lavoro”.

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