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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Chieti Scalo / Via Amiterno

Largo Martiri delle Foibe non fa in tempo ad inaugurare che già arrivano i vandali

Danneggiata la targa nell'area verde in via Amiterno. "Un oltraggio alla memoria" dice il sindaco Di Primio

Neanche il tempo di inaugurarla – la cerimonia era saltata lo scorso 10 febbraio a causa del maltempo – che l’area intitolata ai Martiri delle Foibe già è stata destinataria di un atto vandalico. La sorpresa questa mattina nell’area verde di via Amiterno, all’intersezione con via Sulmona.

Un oltraggio alla memoria, secondo il sindaco Di Primio, che non ha esitato a commentare con disprezzo l’accaduto:  “È doloroso vedere che ancora oggi, in Italia, ci siano soggetti spregevoli che alimentano l’odio e che vivono di odio. Imbrattare la targa dedicata alle vittime delle Foibe non è solo un atto delinquenziale sotto il profilo del codice penale – dice  il sindaco - ma è una ulteriore offesa sia verso quei tanti italiani infoibati, sia verso coloro che dovettero abbandonare l’Istria e la Dalmazia costretti dalla barbarie dei partigiani comunisti titini. La città non è questa, non è quella che vive di violenze legate allo sport, alla politica e alle ideologie e non è certo quella che vorrebbero alcuni imbecilli, incapaci di eliminare dal proprio modo di essere la discriminazione e l’odio. Anzi, noi tutti stiamo lavorando affinché Chieti sia ricordata come Città Aperta, come città che, durante la Seconda Guerra Mondiale, accolse migliaia di sfollati. Mi vergogno di questo infame gesto commesso da qualche mio concittadino e chiedo scusa a tutti gli esuli per questo oltraggioso atto, frutto soltanto dell’ignoranza di chi non è capace di vivere il proprio tempo”.

Indignato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Marco Di Paolo, promotore dell’ordine del giorno per l’intitolazione dell’area stessa: “Con il Comitato 10 Febbraio eravamo in prima linea per l’organizzazione della cerimonia a cui avevamo contribuito anche con le spese per la realizzazione della targa. Una commemorazione voluta con grande trasporto affettivo considerata anche la presenza degli esuli istriani che sarebbero dovuti venire a parlare agli studenti. Nessuna intimidazione mi farà arrendere o distogliere dall’idea di dare un giusto tributo a chi ha pagato con il sangue l’essere italiano e se sarà necessario contribuirò personalmente alla pulizia del manufatto”.        atto vandalico-2

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