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Cronaca

Chieti in lacrime per Dino e Marina

La città aveva sperato fino all'ultimo per i genitori del piccolo Samuel, travolti dalla valanga killer all'hotel Rigopiano

Un grido di dolore lungo da Chieti a Osimo per la scomparsa di Domenico Di Michelangelo, per tutti ‘Dino’, e Marina Serraiocco. Per una settimana le due città sono rimaste col fiato sospeso pregando per le sorti dei due coniugi, lui poliziotto, lei titolare di un negozio di bomboniere, da pochi anni residenti nella cittadina marchigiana, e di loro figlio Samuel, il bimbo di 7 anni estratto dalle macerie e che ora è rimasto orfano. 

Non ce l’hanno fatta Dino e Marina, non sono riusciti a salvarsi dalla valanga killer in quell’hotel dove si erano fermati per rilassarsi e dove nessuno avrebbe potuto immaginare che avrebbero trovato la morte. Si erano fermati a Rigopiano dopo aver trascorso qualche giorno a Chieti e prima di tornare a Osimo.

Venerdì scorso la coppia era stata data per superstite a causa di un clamoroso malinteso del sindaco di Osimo che aveva avuto l’informazione da ‘fonti autorevoli’. Nel piccolo centro marchigiano erano suonate anche le campane a festa ma Dino e Marina erano ancora sotto le macerie. E non sarà l’unico ‘malinteso’ di questa tragica vicenda.

La speranza però non è mai venuta meno, dopo il miracolo di Samuel, sopravvissuto all’inferno di neve e ghiaccio assieme agli altri bimbi di Rigopiano e che in questi giorni è stato avvolto dalla dolcezza dei nonni, degli zii e del personale del reparto di Pediatria dell’ospedale di Pescara. LA FIACCOLATA PER DINO E MARINA

Ma con il ritrovamento dei 29 corpi e la fine delle ricerche si sono spente anche le ultime deboli speranze. Restano il dolore, i dubbi, il ricordo di due persone speciali. “Riposate in pace angeli miei – scrive nella notte su Facebook il fratello di Dino, Alessandro Di Michelangelo, agente della Digos a Chieti - la mia vita da oggi in poi avrà un solo scopo: rendervi giustizia”.
 

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