Fonte Tettoni è una latrina a cielo aperto ma nessuno interviene

Tra non molto arriverà la neve e Fonte Tettoni rimarrà sepolta, a differenza della rabbia e dell'amarezza di chi ama quel posto e da due anni chiede inascoltato provvedimenti affinché lo storico fontanile a Mammarosa torni funzionale. L’intervento di restauro della fontana completato nel 2013 presenta infatti alcuni difetti strutturali di cui ChietiToday aveva già parlato in un articolo qualche tempo fa, assieme al fatto che è quasi impossibile per umani e animali accostarsi per bere. Ad oggi le perdite della vasca sono aumentate, l'acqua deborda ed è ricoperta di mucillagine.

Eppure non si capisce a chi bisogna rivolgersi per avere risposte. Lo sa bene il signor Felice Marcantonio che ha scritto non si sa quante lettere ad enti e funzionari per chiedere un intervento.  

“Ormai è palese che i responsabili confidano nell’oblio, ma noi non dimentichiamo – promette  - Lo stato attuale del fontanile è un pugno in un occhio sia perché non funziona, sia perché stona con l’ambiente, sia perché non si conosce a chi rivolgersi per migliorare la situazione. E' un esempio di sciatteria conclamata”. 

L’unico a rispondere è stato il sindaco Alessandro D’Ascanio di Roccamorice, Comune su cui insiste Fonte Tettoni, il quale ha ammesso che “i lavori di ristrutturazione hanno compromesso la funzione di abbeveratoio, ma non leso il valore estetico della fontana”, invitando però a cercare i responsabili altrove. L’impresa costruttrice aveva promesso alla comunità un nuovo intervento, mai concretizzatosi. 

Marcantonio si è rivolto anche al presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco invitandolo a un sopralluogo per rendersi conto della desolata situazione: “E' un colabrodo, una latrina a cielo aperto. Nessuno ha risposto all'appello – ha scritto -  Eppure basterebbe poco per far funzionare la fontana come si deve”.