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Cronaca Rocca San Giovanni

Aggressione al socio in affari con le scariche elettriche: arrestato il responsabile

E' accaduto venerdì nei pressi del casello autostradale di Lanciano. Ieri i carabinieri hanno arrestato l'aggressore che è accusato di tentato omicidio

I carabinieri del comando provinciale di Chieti hanno arrestato il responsabile dell'aggressione avvenuta nei giorni scorsi al casello autostradale della A14 per Lanciano tra due conoscenti, un 51enne veneto e un 56enne di Termoli, domiciliato a Vasto.

L'episodio nel comune di Rocca San Giovanni dove venerdì scorso i due si erano incontrati per affari, ma la discussione era degenerata.

La vittima, con interessi in Brasile, verso le 13,30, si era incontrato come in altre circostanze, nei pressi del casello autostradale con il socio in affari, Antonio Fiabane 51enne, residente nel trevigiano, verso il quale sembra fosse debitore di svariate decine di migliaia di euro. Un incontro come tanti per parlare della situazione che ormai si protraeva da tempo e risolvere il problema civilmente.

Una volta arrivati sul posto, il trevigiano lo aveva invitato a prendere un cartone di vino che gli aveva portato. Il malcapitato, ignaro di quello che di lì a poco gli sarebbe accaduto, aveva aperto il portellone del furgoncino e si era chinato per afferrare il cartone di vino. Proprio in quel momento Fiabane lo ha aggredito alle spalle e dopo averlo più volte colpito con scariche elettriche, verosimilmente con un taser, gli ha legato i polsi con delle fascette da elettricista. l'aggressore ha tentato anche di spingere S.A. all’interno del furgone, senza però riuscirci.

Sono stati alcuni passanti, accortisi di cosa stava accadendo, a fermarsi soccorrere il molisano che è finito all'ospedale di Chieti, mentre l'altro si dava alla fuga verso l'autostrada a bordo del suo furgone.

Immediatamente sono scattate le indagini da parte dei carabinieri della stazione di Fossacesia, del Nor di Ortona e del Nucleo Investigativo di Chieti che hanno consentito di rintracciare l'uomo, che risiede in provincia di Treviso. Nel corso di una mirata perquisizione è stato sottoposto a sequestro il furgone Fiat Doblò del trevigiano utilizzato per l’agguato ed i vestiti intrisi di sangue che indossava al momento del fatto.

Le attività di indagine hanno consentito di fornire alla Procura della Repubblica di Lanciano un quadro probatorio tale da poter richiedere al gip una misura cautelare per tentato omicidio.

Così ieri sera militari del Nucleo Investigativo di Chieti, unitamente a quelli della Compagnia di Ortona e della Stazione di Pieve di Soligo (Tv) hanno dato esecuzione alla misura cautelare. Per l'uomo si sono aperte le porte del carcere

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