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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Si indaga per capire le ragioni della follia. Spunta anche un biglietto con una lista di nomi

Non ci sono testimoni della caduta della moglie di Fausto Filppone avvenuta poco dopo le 12 a Chieti scalo. Si cerca di capire se dal pezzo di carta possano emergere indizi sui motivi della tragedia. Intanto la procura di Chieti ha disposto che vengano effettuate le autopsie sui corpi

Stabilire punti fermi dopo le tante voci (anche discordanti tra loro) che si sono rincorse nella giornata di ieri. Questo il principale obiettivo della conferenza stampa convocata stamane a Chieti dal questore Raffaele Palumbo e dal dirigente della Squadra Mobile, Miriam D'Anastasio. Restano comunque tanti i punti oscuri di una vicenda “che è una sconfitta per tutta una comunità” come dichiarato dal questore.

LA RICOSTRUZIONE
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le dinamiche e i motivi della tragedia che si è consumata tra Chieti scalo e Francavilla al mare, che hanno portato Fausto Filippone a gettarsi da un viadotto sulla A14 dopo aver fatto precipitare dallo stesso punto la figlia Ludovica di 10 anni. “Non ci sono testimoni invece della caduta dall’appartamento di Chieti scalo di Marina Angrilli moglie di Fausto e madre di Ludovica. L’ipotesi che il marito – alle 12.06 di domenica - l’abbia spinta dal balcone al secondo piano di piazza Roccaraso 18 (la donna poi è morta in ospedale) resta in piedi, ma non viene confermata da nuovi elementi. “Non si sa” se Filippone fosse, intorno a mezzogiorno, insieme alla moglie in quella casa di proprietà e in passato affittata a studenti. Non ha chiamato lui il 118, ma un condomino".

Il padre alle 12.30 è passato a prendere in auto la figlia che si trovava dagli zii materni ha imboccato l’A14, fermato l’auto sul viadotto, chilometro 389, è sceso con la bimba e ha iniziato a camminare mano nella mano. Per duecento metri. Li hanno visti molti automobilisti, hanno dato l’allarme: è uscita una pattuglia della polizia stradale. Quando è arrivata sul viadotto, Fausto ha alzato la bimba per i fianchi e l’ha lanciata di sotto. Quindi ha scavalcato in un punto senza rete di contenzione e si è sistemato sulla soletta di cemento. La soletta esterna. Sette ore, un’estenuante trattativa, a fasi, e l’ha fatta finita anche lui. Lanciandosi di spalle.

La procura di Chieti ha disposto che vengano effettuate le autopsie sui corpi.

IL FOGLIO CADUTO DALLA TASCA 

Fausto Filippone ha perso un foglio mentre si lasciava cadere nel vuoto dal Viadotto Alento. Sul pezzo di carta, scritto a mano, sono presenti alcuni nomi e, separati, diversi cognomi. “È un foglietto confuso”, dice il questore di Chieti, Raffaele Palumbo: “La squadra mobile sta cercando di dare un senso e un’identità agli appunti segnati sopra”.

LA MORTE DELLA MADRE

Lo scorso agosto Fausto Filippone aveva perso la madre, malata di Alzheimer. “Aveva sofferto molto quella perdita”, per ora l’unico fatto discordante in una famiglia a detta di tutti “normale”.

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